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Tangentopoli Concordia: dalle intercettazioni spunta ora il nome di Tremonti

Nelle indagini dell’inchiesta giudiziaria sul giro di tangenti intorno agli appalti ottenuti dalla Cpl Concordia sui lavori di metanizzazione di alcuni comuni, è emersa un’intercettazione che fa riferimento all’ex ministro dell’Economia. “La vicinanza con lui crea delle opportunità” dice al telefono Francesco Simone, responsabile delle relazioni istituzionali della Coop, le cui dichiarazioni ai pm raccontano di un collaudato “protocollo” corruttivo.
A cura di Angela Marino
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"Il suo rapporto, la vicinanza con lui mi crea delle opportunità di relazioni importanti quando servono". Sono le parole pronunciate, da Francesco Simone, responsabile delle relazioni istituzionali della Cpl Concordia, al telefono con il manager Maurizio Rinaldi, e registrate in una  intercettazione risalente al febbraio 2014. Una telefonata finita agli atti dell'inchiesta sul giro di favori, utilità e mazzette erogate dal Cpl Concordia per la cessione di appalti, tra cui quello per la metanizzazione delle isole di Ischia e di Procida. Il leader politico a cui il manager fa riferimento nell'ultima intercettazione è l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che nei prossimi giorni potrebbe essere convocato in qualità di testimone dai pm Woodcock, Loreto e Carrano.

Lo stesso Simone è intercettato al telefono anche con Massimo D'Alema al quale propone, grazie all'intervento del sindaco di Ischia Giuseppe Ferrandino, arrestato lo scorso 31 marzo per corruzione, "una riunione degli albergatori più importanti" per una degustazione dei vini prodotti e commercializzati dalla famiglia D'Alema. Proprio il capitolo dei favori resi ai politici, in cambio, così ipotizzano i pm, del loro appoggio, è ora sotto la lente di ingrandimento della Procura. Da approfondire anche i finanziamenti della cpl ad alcune fondazioni culturali ed è ancora qui che spunta nuovamente il nome di D'Alema, in quanto presidente di "Italiani stranieri", un'altra fondazione beneficiaria degli investimenti della coop, come la Icsa fondata dal sottosegretario ai Servizi segreti Marco Minniti e finanziata con bonifici annuali di 20mila euro.

L'ipotesi della magistratura è quella che gli investimenti ad enti e fondazioni rappresentassero per la Concordia "il prezzo per potersi aggiudicare gare di appalto a cui intendono partecipare".A ricostruire il "protocollo" corruttivo ormai consolidato nei meccanismi della coop rossa è lo stesso capo delle relazioni istituzionali Simoni, le cui dichiarazioni all'autorità giudiziaria hanno condotto all'ex sindaco di Procida, Luigi Muro, raggiunto nelle ultime ore da un avviso di garanzia. L'ex primo cittadino è indagato per aver ottenuto una quota azionaria all'interno della new co fondata per la metanizzazione dell'isola del Golfo di Napoli.

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