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Un corteo per Davide Bifolco, il 17enne ucciso dalla pistola di un carabiniere

Sabato 18 aprile il corteo a per ricordare Davide, il 17enne ucciso a Napoli dal colpo di pistola esploso dall’arma di una carabiniere al culmine di un inseguimento la notte tra il 4 e il 5 settembre 2014. La madre: “Vogliamo la verità su come sono andati i fatti”.
A cura di Angela Marino
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La comunità del rione Traiano nella periferia di Napoli, non dimentica il giovane Davide Bifolco, morto a settembre al culmine di un folle inseguimento dei carabinieri per un colpo partito dall'arma di uno dei due militari, ora indagato per omicidio colposo. Sabato 18 aprile si terrà un corteo per portare dalla periferia ovest del quartiere dove Davide è vissuto, al centro di Napoli e all'attenzione delle istituzioni la vicenda di Davide Bifolco. Il giovane perse la vita la notte tra il 4 e il 5 settembre quando, sottrattosi ad un posto di blocco mentre era in sella al suo motorino insieme ad altre due persone – tra cui i militari avrebbero individuato erroneamente un il latitante Arturo Equabile – fu inseguito dai Carabinieri. La folle corsa si concluse a Fuorigrotta, poco lontano, con Davide riverso sull'asfalto per un colpo partito in circostanze che sono ancora in corso di accertamento dall'arma di ordinanza di uno dei due militari.

La madre di Davide: "Ora ci dicano la verità"

L'iniziativa è stata organizzata dalla famiglia e dagli amici del ragazzo, ma vi partecipano anche i centri sociali. Si partirà da piazza del Gesù alle 15. "Da sette mesi cerchiamo la verità. Non si può morire cosi'. Vorrei guardare in faccia quell'uomo per dirgli ‘che ti ha fatto mio figlio, era un bambino. Forse lo hai scambiato per un altro. La verità mi farebbe stare in pace", dice la madre Flora. "Vogliamo reclamare giustizia – aggiunge il padre, Giovanni Bifolco – e chiedere al magistrato di essere coscienzioso. Non voglio pensare che non si riesca a capire cosa e' accaduto e che qualcuno la faccia franca È un pensiero fisso per me avere verità. Mio figlio era un bravo ragazzo, era incensurato, giocava a pallone ed era pieno di vita"

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