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Ragazzo di 23 anni muore nel sonno soffocato dal filo degli auricolari del cellulare

Un ragazzo di 23 anni, Davide Terrazzano, è morto nella notte di sabato per un tragico incidente: sarebbe stato strangolato nel sonno dal filo degli auricolari del suo cellulare. La tragedia è avvenuta a Cesinali, in provincia di Avellino.
A cura di Redazione Napoli
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Sarebbe stato il filo degli auricolari del suo cellulare, e non i lacci della felpa, a strangolare e uccidere nel sonno il 23enne Davide Terrazzano, morto nella notte tra sabato e domenica per asfissia nel suo letto a Cesinali, in provincia di Avellino. È questa l'ultima ipotesi sul decesso del giovane da parte degli investigatori, accreditata dai primi riscontri medico-legali. La tragedia sarebbe stata favorita dai problemi di asma di cui il giovane soffriva. La prima ipotesi era stata quella del suicidio, poi, però, ulteriori accertamenti avevano accreditato maggiormente l'ipotesi dell'incidente. Davide, 23 anni e residente a Cesinali (Avellino), sarebbe morto soffocato nel sonno.

La morte di Davide Terrazzano di Cesinali (Avellino)

La tragica vicenda è avvenuta alle 2 di notte di sabato 4 aprile 2015, quando il fratello della vittima avrebbe trovato Davide riverso sul letto e senza vita. Inutile aver allertato prontamente i soccorsi e tentato la rianimazione. Per il giovane era già troppo tardi. La dinamica dell'incidente è stata tale che all'esame dei carabinieri della stazione di Aiello del Sabato si è ipotizzato anche l'intervento di persone terze, ma, secondo quanto riferito dal quotidiano partenopeo, la posizione del corpo e quella del filo avrebbero descritto una tragica fatalità. Il caso, infatti, avrebbe voluto che il filo si fosse ripiegato e riavvolto su se stesso e intorno al collo del ragazzo. L'esame esterno del corpo è stato affidato ad un medico legale e per il momento il referto sarebbe in linea con l'ipotesi dell'incidente. I militari hanno ascoltato anche familiare ed amici per ricostruire le ultime ore del giovane, che era stato visto in paese nella tarda serata di Venerdì Santo, durante la rappresentazione della Passione di Cristo.

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