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A 16 anni lavorava in fabbrica: blitz contro il lavoro nero a Napoli e provincia

Blitz dei carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, nel capoluogo campano come in provincia, contro il lavoro nero: numerose le irregolarità rilevate dai militari dell’Arma. Ad Arzano, in una fabbrica tessile, tra i lavoratori in nero, i carabinieri hanno individuato una ragazza di appena 16 anni.
A cura di Valerio Papadia
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Lavoro nero e, in una occasione, anche sfruttamento del lavoro minorile: vasta operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Napoli a contrasto dei suddetti fenomeni. Il blitz è stato portato avanti dai carabinieri delle locali stazioni insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro sia nel capoluogo campano che nella provincia: numerose le irregolarità riscontrare dai militari dell'Arma. Ad Arzano, i carabinieri della locale tenenza hanno controllato una fabbrica tessile: su 30 dipendenti, 20 lavoravano in nero; tra questi, addirittura una ragazza di appena 16 anni. Quattro dei lavoratori in nero percepivano anche il reddito di cittadinanza. Il responsabile dell'attività commerciale è stato denunciato: per lui, complessivamente, sanzioni amministrative e penali per un ammontare di 116.420 euro; denunciati anche i genitori della 16enne per violazione delle norme a tutela del lavoro degli adolescenti.

A Napoli, invece, i carabinieri della stazione di San Pietro a Patierno hanno denunciato due imprenditori all'interno del terminal Arrivi dell'aeroporto di Capodichino. I due, impegnati nella realizzazione di due ristoranti, non rispettavano le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; nel secondo caso, i militari dell'Arma hanno accertato anche la presenza di un lavoratore in nero. A San Gennaro Vesuviano, ancora, i militari hanno denunciato un imprenditore di origine bengalese che, nella propria ditta, impiegava cinque connazionali, tutti in nero. Anche i lavoratori sono stati denunciati poiché irregolari sul territorio italiano.

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