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A Bagnoli scontri al corteo contro “Sblocca Italia”

Tafferugli davanti Città della Scienza durante il corteo contro lo “Sblocca Italia” del governo Renzi. Cariche e lacrimogeni contro i manifestanti.
A cura di Angela Marino
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Alta tensione durante il corteo contro il decreto Sblocca Italia a Bagnoli. Un gruppo di manifestanti, giunti davanti all'ingresso di Città della scienza nella parte non distrutta dall'incendio, ha tentato di entrare forzando il cordone delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Ai manifestanti che hanno lanciato petardi, qualche bomba carta e mazze contro gli agenti, le forze dell'ordine hanno risposto con il lancio di lacrimogeni. Gli uomini in divisa stanno ora provando ad allontanare  i contestatori – alcuni dei quali vestiti di nero e con il viso coperto da caschi – dall'ingresso di Città della scienza. La delegazione del Comune di Napoli insieme al presidente della Vigilanza Rai, Fico, presenti nel corteo, se ne sono allontanati. I manifestanti hanno divelto dei segnali stradali e ribaltato cassonetti della spazzatura sulla strada creando delle barricate lungo il percorso.

Bagnoli, il bilancio: nove feriti

Cinque agenti sono rimasti feriti nel corso degli scontri a Bagnoli, due dei quali ricoverati in ospedale. Al pronto soccorso anche un operatore Rai della sede di Napoli, colpito da un petardo a una gamba. Due manifestanti, invece, sono finiti all'ospedale in ambulanza per le manganellate, mentre un terzo, leader storico degli operai Italsider, è stato medicato per delle ferite alla testa .

Gli attivisti: "Città della Scienza? Volevamo solo tenervi un'assemblea"

Massimo, uno degli attivisti, spiega quel che è successo:"Percorsa via Coroglio e arrivati a città della Scienza volevamo semplicemente tenervi l'assemblea pubblica con le decine di realtà che hanno animato la manifestazione. Una grande assemblea democratica e autorganizzata nella quale oggi è previsto anche l'intervento del Sindaco di Napoli. La volontà dichiarata dai partecipanti al corteo era di tenerla dove doveva riunirsi il governo. Democrazia dal basso contro democrazia espropriata, in un luogo simbolo delle scelte che riguardano la bonifica e la ricostruzione. Di fronte a migliaia di persone la decisione di città della Scienza è stata invece rigida e irresponsabile, chiudendo entrambi gli accessi, anche quello del cortile lato mare  (a quanto pare sorprendendo in questo perfino la Questura..). Non è bastato nemmeno il tentativo di mediazione con le forze dell'ordine di due assessori comunali Fucito e Piscopo e del deputato della repubblica Roberto Fico per indurre a una mediazione intelligente, ad aprire le porte per una semplice assemblea. Si è scelto invece di tentare di umiliare il corteo"

Quattromila persone al corteo per Bagnoli

Sono quasi tremila le persone e scese un piazza contro lo Sblocca-Italia. Nelle file dei manifestanti ci sono Usb, studenti, gruppi politici, attivisti per l'ambiente e comitati per l'acqua pubblica. Altre persone si aggiungono lungo il percorso.

Le reazioni

È già polemica in rete sulla deriva del corteo, finito con il tentativo di forzare il cordone di protezione all'ingresso della sede di Città della Scienza di Napoli e degenerato nel lancio di petardi da un parte e di lacrimogeni dall'altra. Così su Twitter Arturo Scotto, capogruppo Sel alla Camera: "Lo sblocca Italia è una pessima legge ma questo non autorizza la violenza e l'attacco a un patrimonio di tutta Napoli e un bene comune come la Città della scienza".

Duro il commento di Amedeo Laboccetta, vice coordinatore regionale di Forza Italia che punta il dito contro l'amministrazione: "Gli assessori comunali, che questa mattina hanno partecipato alla protesta contro lo Sblocca-Italia, sono degli irresponsabili – dichiara il vice coordinatore – la loro mancanza di cultura di governo e istituzionale è imbarazzante. Gli scontri di quest'oggi tra la parte più violenta dei manifestanti e le forze dell'ordine hanno un preciso mandante politico: il sindaco Luigi de Magistris – accusa Laboccetta, che continua –Un uomo affetto da uno sdoppiamento della personalità: da un lato, chiede aiuto al Governo per le Vele di Scampia e per farsi cancellare la legge Severino e, dall'altro, evocando spettri e manovre oscure, incita alla rivolta popolare contro chi, di fronte al fallimento politico dell'Amministrazione comunale, ha deciso di affidare l'infinita tela di Penelope della bonifica di Bagnoli a un commissario. Alle forze dell'ordine rimaste ferite questa mattina va la mia più convinta solidarietà».

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