A Lauro troppi assembramenti, il sindaco fa smontare le panchine in piazza: è polemica
Sta facendo discutere – ed è destinata a farlo ancora – la decisione che arriva da Lauro, piccolo centro della provincia di Avellino, presa dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Bossone: a causa dei troppi assembramenti che, con l'inizio della Fase 2, si sono verificati nella piazza principale del paese, sono state disinstallate le panchine, per evitare che la cittadinanza possa riunirsi e violare così le disposizioni anti-Covid ancora vigenti.
Tante le rimostranze che sono apparse sui social network in merito a questa decisione. "Lauro si presenta così. Senza panchine,segno di socialità e comunità,di incontro e di scambioUna scelta scellerata,insensata e folle.Una scelta unica e sballata. La lotta al Covid non vuol dire segregare una intera comunità e privarla dei contatti umani" scrive un cittadino su Facebook, pubblicando anche la foto della piazza "orfana" delle panchine.
"Mi ha molto colpito la decisione del sindaco di Lauro di rimuovere le panchine collocate in una delle aree centrali del Paese, al fine, da quel che si capisce, di evitare assembramenti. Le panchine sono da sempre un presidio di civiltà, la possibilità di un ristoro, se vogliamo il simbolo di accoglienza per una comunità. Una scelta simile, oltre che insensata ai fini di prevenzione sanitaria, è anche regressiva e pericolosa rispetto al messaggio che si dà, all' idea di come le nostre comunità attraversano questo tempo difficile" ha scritto un altro utente.
Lauro è stata zona rossa per i troppi contagi
All'inizio del mese di aprile – il 6 aprile per la precisione – la Regione Campania aveva considerato Lauro zona rossa, a causa di un picco di contagi da Coronavirus che si era registrato nel paesino dell'Irpinia: otto persone, tutte appartenenti allo stesso nucleo famigliare, erano risultate positive ai tamponi. Soltanto lo scorso 20 aprile, quando è stato appurato che non ci fossero altri casi, la zona rossa è stata sciolta.