A Napoli abbattuti decine di pini colpiti da un parassita, la rabbia dei residenti: “È un disastro!”
Sono decine i pini mediterranei abbattuti negli ultimi giorni a Napoli, sulla collina di Posillipo, e tanti altri ancora lo saranno nei prossimi giorni. Il motivo? La cocciniglia tartaruga, un parassita letale che ha infestato molti dei pini che da anni risiedono, insieme con gli abitanti, il quartiere, una volta frazione, della città partenopea. Pini antichi, piantati nel 1930, che vestono e abbelliscono il panorama di Napoli rendendolo unico agli occhi di molti. Al momento le piante colpite dal parassita e dunque abbattute si trovano solo nella zona del parco Virgiliano ma tutti i pini di Posillipo sono sotto osservazione: "È un disastro – il commento di una signora che risiede da anni nella zona – vedere abbattere queste piante fa un pena al cuore ma questo è il risultato che si ottiene quando non si sanno amministrare i nostri tesori. Senza gli alberi d'estete sarà come camminare nel deserto, un inferno".
"Nei prossimi tre anni tutti i pini di Posillipo moriranno"
La cocciniglia tartaruga è un parassita giunto in Europa per la prima volta nel 2014 ed è quasi impossibile da debellare nei centri urbani a causa della pericolosità per l'uomo del trattamento necessario. Solo qualche giorno fa Enzo Topa, agronomo e specializzato in arboricultura, esperto del parco arboreo di Posillipo, aveva parlato a laRepubblica di quanto sta accadendo proprio ai pini di Posillipo, preannunciando uno scenario poco allettante: "Il parassita attacca le piante a prescindere dalla manutenzione, anche se spesso le piante peggiorano perché non sono curate, oppure lasciate a se stesse. Ma che la manutenzione del verde a Napoli sia inesistente è chiaro e visibile a tutti – ha raccontato – in tre anni se ne andranno tutti. Sui pini che stanno morendo si insedierà un altro insetto che darà loro il colpo di grazia". Sulla collina Posillipo dei 1100 piantati nel 1930 ne sono rimasti solo 600, praticamente la metà: 200 sono secchi, altri 200 sono rovinati e moriranno tra un paio d'anni. Ne restano altri 200″.