A Napoli i giornalisti manifestano per la libertà di stampa davanti alla Mehari di Siani

Oggi, 25 aprile, si festeggia la Liberazione: nel 1945, in questo giorno, la Resistenza liberò l'Italia dalla dominazione nazi-fascista. Quale giorno migliore, dunque, per affermare la propria libertà, in questo caso quella di stampa? A Napoli, oggi, i più alti rappresentanti degli organismi di categoria si sono dati appuntamento al Pan – il museo di arte contemporanea che sorge nel quartiere Chiaia – davanti alla Mehari verde sulla quale, il 23 settembre del 1985, venne ucciso dalla camorra il giornalista del Mattino Giancarlo Siani. All'evento erano presenti il presidente dell'Ordine dei Giornalisti nazionale, Carlo Verna, quello dell'Ordine della Campania, Ottavio Lucarelli, il presidente e il segretario di Fnsi, Beppe Giulietti e Raffaele Lo Russo, nonché i giornalisti Stefano Andreone, aggredito a Cardito nel 2017, e Giuseppe Bianco e Domenico Rubio, minacciati di morte recentemente ad Arzano.
"Siamo davanti a un simbolo di libertà, la Mehari di Siani. Il fronte del giornalismo va tenuto insieme per combattere l’assalto ai giornalisti" ha dichiarato Carlo Verna. "Noi porteremo avanti una battaglia contro ogni bavaglio, la stampa è solo formalmente libera in Italia perché si cerca di tenerli a bada e farli tacere con minacce o querele" ha invece dichiarato Raffaele Lo Russo, che ha annunciato a Napoli, per il prossimo 12 giugno, una manifestazione di carattere nazionale contro il bavaglio.