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A Napoli riaprono le Catacombe di San Gennaro: nel weekend ripartono le visite

A partire dal prossimo weekend – non è ancora stata comunicata la data precisa – riapriranno al pubblico anche le catacombe di San Gennaro, che sorgono tra Capodimonte e il Rione Sanità. “Riapriamo con più voglia e più grinta di sempre per ripartire da dove ci siamo interrotti e per diffondere bellezza e cultura”.
A cura di Valerio Papadia
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Uno dei luoghi più visitati della città di Napoli sta per riaprire i battenti per accogliere nuovamente il pubblico dopo il lockdown dovuto all'emergenza Coronavirus: si tratta delle Catacombe di San Gennaro, il complesso cimiteriale che si dipana nel sottosuolo a cavallo tra Capodimonte e il Rione Sanità. Le catacombe riapriranno il prossimo weekend, anche se non è stata ancora comunicata una data precisa di apertura. Manca pochissimo!! Riapriamo con più voglia e più grinta di sempre per ripartire da dove ci siamo interrotti e per diffondere bellezza e cultura. Ripartiamo con delle novità, con nuove proposte, con nuovo e rinnovato entusiasmo. Nelle prossime ore vi sveleremo tutti i dettagli. Stay tuned!" si legge sulla pagina Facebook del complesso.

L'ingresso delle Catacombe di San Gennaro e del percorso di visita sorge attualmente nel piazzale della Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio di Capodimonte. Il complesso cimiteriale risale al II-III secolo e rappresentano il più grande e importante monumento del Cristianesimo a Napoli: il complesso venne costruito intorno alla tomba di una ricca famiglia romana, il cui nome però è andato perduto. All'interno delle catacombe è possibile ammirare il più antico ritratto di San Gennaro, patrono di Napoli, conosciuto: il quadro raffigura il santo martire tra una donna e una bambina e l'iscrizione Sancto Martyri Januario. Per un certo periodo di tempo, nel Quattrocento, le catacombe ospitarono anche le spogli di San Gennaro, divenendo un vero e proprio luogo di culto e prendendo il nome dal Patrono della città. Precedentemente, le catacombe hanno ospitato anche i resti di Sant'Agrippino, vescovo di Napoli, considerato il primo Patrono della città.

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