A Napoli rischio crisi idrica: pronto piano per eventuale razionamento dell’acqua
Il rischio del razionamento dell’acqua a Napoli esiste, anche se – almeno per il momento – è una ipotesi che i vertici dell’Abc, l’azienda idrica comunale, non vuole prendere in considerazione. “Abbiamo una riduzione delle fonti di approvvigionamento proprie e di quelle della regione. Stiamo operando gestendo questa carenza idrica per soddisfare il fabbisogno di Napoli e di 29 comuni cui forniamo l'acqua”, dice Alfredo Pennarola, direttore dell’Abc. Gli approvvigionamenti della città dai bacini regionali a settembre scenderanno dai 2.400 litri al secondo di oggi a 2.200. Così come caleranno le forniture dall'acquedotto del Serino: da 1.450 a mille litri al secondo. Però il comune rassicura: non c'è nessuna emergenza, la situazione è sotto controllo. Sono quindi pronti due piani: uno più soft, definito piano A, e un piano B che prevede misure decisamente più rigide.
“Stiamo fronteggiando la penuria di acqua con una serie di opere, come rimettere in funzione alcuni vecchi pozzi che non utilizzavamo. È una corsa contro il tempo per aprirne sette-otto. Se questo non fosse possibile, e se la situazione non migliorerà, scatterebbe il piano B”. Un piano che prevede la riduzione della pressione a fasce orarie, “soprattutto di notte”: “Si tratta di un sistema di turnazione di tre settimane per le 15 zone individuate che, al momento non vogliamo prendere in considerazione, ma che è giusto prevedere”.
Le campagne comunicative per evitare gli sprechi
Uno degli obiettivi è quello di sensibilizzare i cittadini per risparmiare acqua. Non a caso, una delle misure comunicative in campo riguarda la distribuzione di un vademecum che verrà inviato insieme alla bolletta. Una guida che contiene “alcune misure semplici e a costo zero per risparmiare l’acqua”. Intanto è stato attivato all’assessorato all’Ambiente un tavolo tecnico che ha lo scopo di monitorare costantemente la situazione e predisporre misure in grado di ridurre la dispersione. Il vicesindaco Raffaele Del Giudice sottolinea che comunque “Napoli, con il suo 35%, è tra le città con minori perdite di acqua”.
La Protezione civile comunale annuncia che in caso di emergenza idrica darà il via a una campagna di comunicazione con l’obiettivo di evitare gli sprechi e di tutelare le persone più esposte ai rischi, come anziani e diversamente abili. “Il sistema capillare delle fontanine pubbliche consentirà il prelievo dell’acqua potabile in caso di mancanza nelle case”, spiega il dirigente della Protezione civile Giovanni Spagnuolo. Alla polizia municipale spetterà invece il compito di vigliare sul prezzo delle acque minerali in commercio per evitare il rischio di speculazioni.
Il rischio guasti
Altro rischio è quello riguardante i guasti che, come già avvenuto negli ultimi giorni, può lasciare senza acqua alcuni quartieri, come a San Giovanni-Ponticelli-Barra. “Si è rotto un grosso adduttore della regione – spiega Pennarola – per cui molti comuni del napoletano e del casertano sono rimasti senza acqua, ma è un adduttore non nostro”.