In piazza Bellini si spaccia tra i bar. Nessuno vede niente? Tutti zitti?
I venerdì sera a Piazza Bellini sono ormai il cuore della movida by night del centro storico napoletano. Bar e vinerie, ristoranti a tema, un'offerta che continua a crescere per soddisfare la domanda di un luogo sovraffollato al punto che ormai anche Strada San Sebastiano, la via dei musicisti, ha iniziato la sua metamorfosi notturna. Agli strumenti musicali del giorno, si contrappone una scelta sempre più ampia per fare bagordi, dai take away ai locali che combattono la guerra al ribasso su cicchetti, birre e vini al calice. Persino la Libreria Berisio ha deciso di indossare l'abito da sera, assicurando così un'altra alternativa al nutrito via vai.
Ed è in questo scenario che si sta sviluppando anche un altro tipo di offerta, quella dello spaccio di droga, prevalentemente hashish, amnesia e marijuana (difficile, ma non impossibile trovare anche qualcosa di più pesante). Li trovate tutti lì in fila, a partire proprio da Portalba, subito dopo l'edicola posta accanto al Bar dell'Epoca, fino a metà di Strada San Sebastiano. Stanno in gruppo, ma sono indipendenti ed ognuno ha il suo "carico". Sono almeno 10-15 ragazzi "colored" e sono perfettamente mischiati tra i gruppetti e le comitive, che quasi non ci si fa caso in un primo momento. Però basta regalargli un attimo di attenzione e allora la differenza si nota: scopri i loro volti attenti e tesi, guardano tutto quello che succede, muovono la testa a scatti e se ne stanno con gli occhi sgranati. E quel particolare terrificante e così fuori posto dal contesto: non sorridono. Mai.
Tutto avviene lì tra comitive di persone che tra una consumazione ed un'altra, discute di lavoro o di università, sorride in leggerezza, fingendo di non notare che, neanche a due passi da loro, i pusher africani fanno affari d'oro e con una facilità disarmante. È parte del pacchetto "Bellini", all inclusive, dai cicchetti alla droga.
Soltanto un mese fa, un blitz dei carabinieri ha portato all'arresto quattro persone, portando il bilancio totale dall'inizio dell'anno a 47. L'identikit è sempre il medesimo: sono extracomunitari (ma tra loro anche 8 italiani) e sono giovanissimi. Anche la maxi-rissa dello scorso febbraio, 40 aggressori a volto coperto contro i pusher africani, era avvenuta proprio per il controllo della piazza di spaccio. Nonostante le azioni delle forze dell'ordine, nel cuore della movida si continua a spacciare e sotto gli occhi di tutti, come se fosse normale, senza neanche la discrezione di restare appartati per concludere la transazione, come da cliché.