A Pompei sale l’allerta terrorismo: dopo il Santuario si teme anche per gli Scavi
Le operazioni antiterrorismo scattate in tutta Italia – perquisizioni sono state effettuate anche a Napoli e in Campania – che hanno portato all'arresto di jihadisti ritenuti vicini ad Anis Amri, l'attentatore ai mercatini di Natale di Berlino del dicembre del 2016 e il recente presunto attentato al Santuario di Pompei, dove un algerino di 22 anni – già espulso dalla Francia e dall'Italia – ha rubato un'auto, percorrendo via Bartolo Longo contromano e schiantandosi contro le fioriere messe a protezione della chiesa, hanno fatto salire l'allerta terrorismo non solo nella cittadina all'ombra del Vesuvio, ma in tutto il capoluogo campano e, in generale, in tutta la regione.
Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza che si è tenuto ieri negli uffici della prefettura di Napoli ha sancito l'innalzamento delle misure di sicurezza a Napoli e in tutta la Città Metropolitana, in occasione delle festività pasquali: in campo, secondo le prime stime, scenderanno oltre 1.500 agenti, che presidieranno gli obiettivi ritenuti sensibili, come i luoghi di culto, i musei e le stazioni ferroviarie. A Pompei, dopo il recente accadimento, si teme invece per uno dei siti archeologici più visitati del Paese, considerato, proprio per questo, ad alto rischio: si tratta del Parco Archeologico, che ogni anni viene visitato da milioni di turisti.