A Salerno sequestrati beni per 2 milioni di euro a un imprenditore vicino al clan Zullo

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Sequestrati beni per due milioni di euro ad un imprenditore di Salerno: l'uomo è considerato vicino al clan Zullo, che opera nella cittadina di Cava de' Tirreni. Il provvedimento è stato emesso questa mattina dalla Sezione Riesame e delle Misure di Prevenzione di quel Tribunale, su proposta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia: la stessa DIA ha poi eseguito questa mattina il medesimo provvedimento di confisca dei beni.

Si tratta, nello specifico, di due aziende di panificazione e di numerosi rapporti finanziari, dal valore complessivo stimato in oltre due milioni di euro, nella disponibilità del ventinovenne A.D.M., originario di Cava de' Tirreni. Lo stesso 29enne era stato raggiunto nel 2018 da un altro provvedimento ben più grave: quello della custodia cautelare in carcere emesso durante l'operazione denominata "Hyppocampus" e coordinata dal Tribunale di Salerno, che aveva portato all'arresto di tredici persone (tra cui l'allora 27enne) tutte ritenute, a vario titolo, responsabili di estorsione, usura e trasferimento di valori commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

Proprio il 29enne, secondo gli inquirenti, sarebbe un vero e proprio affiliato al clan Zullo, il cui massimo esponente viene indicato in Dante Zullo (attualmente in carcere a regime di 41 bis), e proprio questo ha portato alle misure restrittive di quest'oggi nei confronti dell'uomo e alla confisca dei beni. Per l'uomo, infatti, è stato disposto anche l'obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di quattro anni.