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A Sorrento abbattuto “l’albero storto” mostrato da Alberto Angela in Meraviglie

A Sorrento è stato abbattuto il cosiddetto “albero storto” che svettava nel chiostro di San Francesco: malato, erano anni che doveva essere abbattuto. Ma le organizzazioni e i cittadini protestano: l’albero era divenuto un simbolo tanto che aveva fatto da sfondo ad alcune scene della prima puntata di “Meraviglie” di Alberto Angela.
A cura di Valerio Papadia
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È stato abbattuto, tagliato di netto alla base, il cosiddetto "albero storto" che campeggiava al centro del chiostro di San Francesco, nell'omonimo monastero di Sorrento, nella provincia di Napoli. Malato, secondo il Comune andava abbattuto da tempo: e così, all'alba di questa mattina, le motoseghe sono entrate in azione e hanno abbattuto un pezzo di storia del convento, diventato quasi un simbolo della città costiera della provincia partenopea. Sì perché quell'albero storto, uno Schinus Molle, conosciuto anche come "falso pepe", era diventato un simbolo di Sorrento, ammirato da cittadini e turisti, tanto che appena la scorsa settimana aveva fatto da sfondo ad alcune scene della prima puntata di "Meraviglie – La Penisola dei tesori" di Alberto Angela, nella quale il famoso divulgatore scientifico era stato nella Penisola Sorrentina.

Intanto associazioni e cittadini protestano. "Con la scusa degli alberi pericolosi, tra perizie e controperizie, pagate con i soldi dei contribuenti, con blitz ben programmati, si sta passo dopo passo devastando l’intero patrimonio arboreo comunale della città. Per gli alberi scampati ai boia ci hanno pensato le motoseghe dei potatori venuti da lontano a devastare, nel tronco e nei rami, la quasi totalità delle essenze arboree sorrentine, provocando ferite da cui subentreranno patologie e infezioni di cui parleremo in futuro, tanto chi avrà mai la capacità di collegare le cause agli effetti? Una volta si diceva “mettere radici” l’impressione netta è che Sorrento oggi stia distruggendo assieme alle radici degli alberi anche le proprie di radici. Potrà mai la pietà dei nuovi reimpianti arborei promessi farci dimenticare l’arroganza delle motoseghe?" ha detto Claudio d'Esposito, presidente di Wwf Terre del Tirreno.

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