Aborti illegali a Sapri: certificati falsi a 150 euro

Gli uomini della Guardia di Finanza della Tenenza di Sapri hanno concluso le operazioni nell'ambito di un'indagine in materia di false certificazioni per aborti in violazione della legge sulle Interruzioni Volontarie di Gravidanza e di Tutela della Spesa Pubblica. Le indagini hanno portato all'emissione di due avvisi di conclusione di indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro ai danni di un noto ginecologo della zona e di un'ostetrica, sua assistente.
Le indagini erano cominciate nel febbraio dello scorso anno in seguito a un'ordinaria verifica di natura fiscale proprio ai danni del medico di Sapri. La Procura di Lagonegro aveva disposto le intercettazioni ambientali dalle quali era emerso che il ginecologo e la sua assistente, un'ostetrica, avevano incassato circa quarantamila euro in regime di intramoenia, fuori dagli orari di lavoro e dai locali dell'ospedale presso il quale erano dipendenti, senza l'emissione dell'apposito documento fiscale. E' proprio il medico ad assicurare i suoi pazienti: "Salutatemi la Finanza quando andate fuori (dallo studio n.d.r.), io tanto ricevute a voi nun v’ n’agg’ mai fatte…e manco stasera ve la faccio”.
Inoltre, la Guardia di Finanza e l'Autorità Giudiziaria hanno scoperto che il ginecologo eludeva la vigente normativa in materia di aborto, emettendo certificati falsi dietro il pagamento di somme di denaro che potevano raggiungere anche i 150 euro. Un ruolo primario nell'emissione dei certificati medici fasulli per l'interruzione di gravidanza ce l'aveva proprio l'ostetrica assistente del dottore, come si evince dalle intercettazioni: "Visto che tu tieni un certificato falso (rivolta alla paziente n.d.r.) se ti incontrano fuori tu dici era un vecchio certificato che ho portato a vedere, perché se ti ferma qualcuno e trova un certificato falso… è un macello… quindi… chiudi ‘sta borsa”. Sarebbero 250 le gestanti incluse nell'inchiesta.