Accoltellato dal branco, Arturo torna a casa: “La fine di un incubo”
"E' finito un incubo". Queste le prime parole di Arturo, il ragazzo accoltellato a dicembre in via Foria da un gruppo di balordi minorenni. Ricoverato dallo scorso 18 dicembre, finalmente il ragazzo torna a casa. Per i primi tempi la polizia presidierà l'abitazione del giovane, che vive con la famiglia non lontano da dove era stato aggredito.
Torna a casa dimesso dal Monaldi, dopo che le sue condizioni generali sono finalmente migliorate. Le ferite al collo ed al fianco sono in fase di rimarginazione, mentre il problema polmonare, che era sembrato tutto quello più complicato, si avvia a risolversi. L'unico vero problema, con cui forse il giovane dovrà imparare a convivere, è l'afonia: gli è rimasto solo un filo di voce, a causa della grave lesione del nervo ricorrente, che "coordina" tutti i muscoli della laringe. La coltellata alla gola gli ha di fatto paralizzato una corda vocale, e non si sa se il danno possa essere stato irreversibile. Ma la "consolazione" è che poteva andare molto peggio: venti le coltellate inflitte dal branco di balordi, che forse sarebbe più appropriato definire bestie, al giovane. Colpiti polmoni, gola, fianco e schiena: l'ultimo, quello alla gola, ha sfiorato di soli due millimetri la carotide.