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Accoltellato in via Foria, la mamma del 17enne: “Non sa se vuole rimanere a Napoli”

Torna a parlare la mamma di Arturo, il 17enne accoltellato in via Foria a Napoli: “Mi ha detto se vuole restare o andare via dalla città”. Il ragazzo, gravemente ferito da una coltellata al collo, forse la prossima settimana tornerà a scuola, almeno per qualche ora al giorno.
A cura di Valerio Renzi
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Accoltellato da un gruppo di ragazzini tra i 14 e i 15 anni per rubargli il cellulare e qualche spiccio che aveva in tasca, la settimana prima di Natale in via Foria, pieno centro di Napoli. La storia di Artuto ha mobilitato e fatto interrogare tutta la città, a cominciare dai suoi compagni di classe. Rimasto ferito gravemente, accoltellato al collo e all'addome, il ragazzo sarebbe però ancora sotto choc.

A raccontarlo è la madre Maria Luisa Iavarone, docente di Pedagogia all'Università Parthenope, all'agenzia Ansa.  Vuole incontrare il ministro Minniti e parla delle angosce del figlio: "Questo lo condiziona sul futuro. Era deciso a provare i test d'ingresso a Medicina, oggi mi ha detto che non sa più se vuole farli, se vale la pena restare o andare fuori". Se da una parte la reazione dei suoi compagni di classe – i ragazzi e le ragazze del liceo Cuoco che hanno chiamato tutti i giovani a scendere in strada, lo "rende pieno di orgoglio", dall'altro non riesce più a guardare la città con gli occhi di prima.

"Ho altri due figli, entrambi più piccoli di Arturo – afferma – non posso né intendo cedere al mio dovere supremo di genitore, devo garantire loro la garanzia del futuro, aiutarli a stare al mondo", prosegue Iavarone spiegando che continuerà a mobilitarsi "fino a quando non saranno presi i responsabili e non solo per Arturo, ma affinché ci sia una attenzione costante ai temi della legalità e della sicurezza a Napoli".

Presto la mamma di Arturo apparirà in un'iniziativa pubblica assieme al presidente dell'Anac Raffaele Cantone, per fare in modo che siano tutelati non solo "i ragazzi che delinquono" ma anche quelli "che sono cresciuti con dei valori, nel rispetto altrui e delle regole, che hanno la faccia pulita e rappresentano davvero il futuro di questa citta'".

"Il disturbo da stress psicologico post traumatico – spiega ancora la  mamma e docente – è stato ben descritto e rischia di incastrarsi dentro alle persone e restare per tutta la vita, creando un danno che può minare il rapporto con la realtà. Si chiama pensieri intrusivi che fanno scattare un allarme quando si percepisce un pericolo, anche laddove il pericolo non c'è". Arturo potrebbe rientrare a scuola, almeno per qualche ora al giorno, dalla prossima settimana.

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