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Addio a Carmelina, l’acquafrescaia di via Tribunali ‘vicina’ di Sorbillo

È morta la storica acquafrescaia di via Tribunali 30: il suo chioschetto di marmo bianco ha sfidato i decenni, la minuta commerciante era diventata nel corso degli anni un punto di riferimento, quasi un simbolo della zona dei Decumani. A dare notizia della scomparsa dell’ultraottantenne è stato Gino Sorbillo.
A cura di Redazione Napoli
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Carmelina, o meglio, come Carmilina, era una figura storica dei Decumani. Lo storico banco da acquafrescaio in via Tribunali 30, a due passi dalla pizzeria Sorbillo era non solo frequentato ad ogni ora ma anche fotografato dai turisti che vedevano in quel buco in marmo antichissimo un simbolo della città antica.  Carmelina non c'è più, la sua pur forte tempra da ultraottantenne non ha retto dopo alcuni malanni di qualche mese fa.  A darne notizia è proprio Gino Sorbillo, pubblicando sul suo profilo Facebook una immagine del vecchio bancone di marmo bianco a righe, protagonista di chissà quante vicissitudini e storie.

Il mestiere dell'acquafrescaio

L'acquaiuolo o acquafrescaio era ed è colui (o colei) che vendeva acqua fresca o sciroppi o premute di frutta in chioschetti di solito agli angoli delle strade più trafficate. Un tempo girava col carretto, negli anni più recenti, invece, gli acquafrescai sono individuati in coloro che hanno un vero e proprio punto vendita (ai Decumani, in via Foria, a Porta Capuana, alla Torretta). Un tempo da questo tipo di esercizio di commercio si potevano acquistare premute di limone, la famosa ‘acqua termale di Telese‘ , l'acqua aromatizzata (cosiddetta ‘acqua addirosa‘).  Ora invece sono per lo più posti in cui si fanno premute d'arancia o granite o premute di limone. La variante celebre di quest'ultima è la ‘limonata a cosce aperte‘, ovvero limone, acqua e bicarbonato, che va presa in piedi con le gambe divaricate per non sporcarsi.

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