Addio a Lidia Croce, morta l’ultima figlia del filosofo Benedetto

Si è spenta a Napoli all'età di 93 anni Lidia, terzogenita del filosofo e storico abruzzese Benedetto Croce e di Adele Rossi, filologa e fondatrice della "Biblioteca Benedetto Croce". "Finito di scrivere l’articolo Per una poetica moderna. Terminata revisione di bozze come sopra. Alle 10 mi è nata una bambina, a cui porrò nome Lidia.” Così riportava, il 6 gennaio 1922, la notizia della nascita della terza figlia, nei suoi Taccuini di lavoro, il Croce, annotando l'evento in un manoscritto che sarebbe stata la stessa figlia a conservare e curare. Da subito la giovane Lidia mostrò una propensione verso gli studi umanistci. Si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell’Università di Napoli dove si laureò nel 1942-43 in Storia del cristianesimo con Adolfo Omodeo. Lo storico siciliano colse in lei un talento filologico notevole, che si è rivelato nei suoi studi successivi in età matura. Ne sono esempio le ricerche condotte nell’archivio paterno e in quelli italiani e stranieri per raccogliere le lettere del Padre ai suoi corrispondenti e farle confluire nella Fondazione Croce; le indagini che hanno accompagnato i suoi viaggi e contatti sulle orme degli autori ai quali ha dedicato la sua passione di studiosa, da Antonio Labriola a Artur Rimbaud, Barnave, da Renato Serra a Ettore Majorana.Nel 1949 sposò Vittorio de Caprariis, dal quale ebbe il figlio Giulio. Da de Caprariis si separò poi per sposare, nel 1954, Gustavo Herling, dal quale ebbe i figli Benedetto e Marta.
Nel 1955 Lidia istituì, insieme alla madre e alle sorelle Elena, Alda e Silvia, la"Biblioteca Benedetto Croce". La fondazione, aveva lo scopo di assicurare la conservazione e l’uso della biblioteca del filosofo nella sua sede originaria a Palazzo Filomarino, a Napoli e di conservare la raccolta delle edizioni e traduzioni delle sue opere e della produzione critica ad esse legata. Nella collana dell’Istituto italiano per gli studi storici, sono stati pubblicati a sua cura i primi due volumi dell’Epistolario crociano: "Scelta di lettere curata dall'autore 1914-1935" (1967) e "Lettere ad Alessandro Casati. 1907-1925″(1969). A sua cura anche le "Lettere a Benedetto Croce, 1885-1904", di Antonio Labriola (1975).Ha trascritto dal manoscritto autografo nella ultima stesura, i succitati "Taccuini di lavoro" di Benedetto Croce: la trascrizione completata nel 1988, è stata pubblicata, nell’edizione curata con Alda, dalla Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce” nel 1992 in sei volumi (per un totale di 3.000 pagine), fuori commercio. Ha seguito e partecipato, fin dalla sua fondazione, alla vita dell’Istituto italiano per gli studi storici. Nel 2011 ha sottoscritto l’accordo fra la Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce” e la Biblioteca Nazionale di Varsavia, per il riordino, l’inventariazione informatizzata e la digitalizzazione dell’archivio di Gustaw Herling: il progetto è in corso di completamento e sarà pubblicato quest’anno. Il 26 aprile 2014 le è stata conferita dal Presidente della Repubblica di Polonia Bronislaw Komorowski la “Croce di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica di Polonia”.