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Afragola, rubavano auto e chiedevano il cavallo di ritorno: 31 arresti al Rione Salicelle

Blitz dei carabinieri del comando provinciale di Napoli nel Rione Salicelle di Afragola: trentuno persone sono finite in manette accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, furti, ricettazione, rapina e favoreggiamento. Erano specializzati in furto di automobili e successiva richiesta del cavallo di ritorno.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una vera e propria banda "specializzata" nel furto di automobili con annessa richiesta del "cavallo di ritorno", ovvero il riscatto per poterla riavere indietro. Sono trentuno le persone finite in manette nel Rione Salicelle di Afragola all'alba di oggi, martedì 5 febbraio, dopo una vasta operazione dei carabinieri del comando provinciale di Napoli, che hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione delle misure cautelari nei confronti dei trentuno soggetti, al termine delle indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord.

L'accusa per i trentuno soggetti è quella, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, furti, ricettazione, rapina e favoreggiamento. Al vertice di questa banda specializzata nei furti di automobili con successiva richiesta di cavallo di ritorno, stando alle indagini, ci sarebbe una persona già sottoposta agli arresti domiciliari: sarebbe stato lui a coordinare e gestire le attività della banda, addirittura dalle finestre della propria abitazione. Sebbene ai domiciliari, infatti, l'uomo riusciva a mettere in contatto gli estorsori con le vittime, attraverso una fitta rete di conoscenze. Le persone che avevano subito il furto delle proprie automobili venivano così contattate e ricevevano le istruzioni per pagare il "cavallo di ritorno", ovvero una cifra per vedersi restituita la propria vettura. Sarebbe stato poi sempre l'uomo ai domiciliari a fornire alle povere vittime indicazioni su come recuperare le automobili una volta pagata la somma richiesta. Decisive, nell'ambito dell'inchiesta, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché le immagini di una telecamera installata proprio dalle forze dell'ordine, che ha consentito di incastrare la banda, smantellata alle prime luci dell'alba di stamattina.

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