Aggredito con la fidanzata e massacrato di botte, muore dopo un mese di agonia
Erano stati aggrediti dopo un tentativo di furto mentre erano fermi con l'auto in una strada isolata, nel Salernitano. A distanza di un mese dall'aggressione Natalino Migliaro, 33 anni, è deceduto per un arresto cardiaco al Campolongo Hospital di Eboli, in seguito alle gravissime lesioni dovute al pestaggio avvenuto nella notte tra il 4 e 5 ottobre. Quella sera la fidanzata ventiseienne del giovane venne stuprata dagli assalitori incappucciati.
I due giovani si trovavano sull'Aversana, nel Salernitano, quando è avvenuto il fatto. Da quanto hanno potuto accertare gli investigatori sembra ipotizzabile che l'aggressione sia scattata dopo il tentativo, fallito, di rubare la vettura, una Lancia Musa. I balordi non riuscirono a far partire l'auto a causa del cambio automatico e così sfogarono la loro ira, rivalendosi brutalmente sulla coppia. La ragazza, 26enne di Eboli, fu violentata mentre il fidanzato venne massacrato. Il giovane venne trasportato nell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno dove venne ricoverato in rianimazione. Le condizioni del ragazzo apparvero subito gravissime, ma dopo qualche tempo ci furono segnali di miglioramento tanto che Natalino venne trasferito al Campolongo Hospital di Eboli, centro di medicina fisica e riabilitazione. Proprio lì, dopo un mese di agonia, il cuore del ragazzo si è fermato. Sul caso indagano il Nucleo Investigativo provinciale dei carabinieri e i carabinieri della Compagnia di Battipaglia, diretti dal Capitano Giuseppe Costa. Le indagini non hanno ancora raggiunto una svolta. Non ci sono, da quanto si apprende, elementi per ricostruire cosa sia accaduto quella notte nella una stradina di campagna dove la coppia era ferma. La zona è priva di telecamere di sorveglianza e neanche la testimonianza delle vittime non è riuscita a fare luce sulla dinamica dei fatti.