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Aggredito e picchiato Stash dei The Kolors: “Ho difeso una ragazza in strada”

Il cantante della band napoletana posta una foto sui social network in cui si mostra con il volto tumefatto e spiega: era intervenuto per difendere una ragazza che era stata presa a schiaffi per strada. “Le donne non si toccano. Le ho date e le ho prese, ma magari ora l’hai capito con l’unico linguaggio che i pezzi di merda sanno parlare”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Brutta disavventura per Antonio "Stash" Fiordispino, voce della band napoletana dei The Kolors. Il giovane ha infatti pubblicato una foto sui social network con il volto tumefatto, facendo anche allarmare i suoi fan. Ma spiegando che tutti quei lividi li ha incassati in una scazzottata avuta con un uomo incrociato per strada, che stava pestando a sua volta una ragazza durante un litigio.

"Stash" è intervenuto senza troppo badare al fatto che l'uomo fosse lì con altre persone, e prendendo così anche qualche sberla. Niente di grave, comunque, per il giovane, che poi si è sfogato sui social network mostrano i colpi ricevuti ma lanciando anche un messaggio contro la violenza sulle donne: "Nessuno dovrebbe permettersi di alzare le mani su una donna e pensare di averne il diritto".

"Le donne non si toccano, ora l'hai capito?"

Questo il lungo post dell'artista della band napoletana pubblicato sui social network: "Ho pensato a lungo prima di scrivere questo post, un po' perché non avevo idea di come mettere per iscritto le emozioni e la rabbia, e un po' perché c'è sempre una piccola voce dentro di me che consiglia di non parlare, di lasciar perdere. Questa volta quella voce ho deciso di metterla a tacere, perché voglio raccontarvi una storia. Ero a con gli amici a fare un giro, avete presente le sere estive in cui si ride, si scherza e si pensa solo all'allegria di quei momenti? Tutto questo è stato interrotto dalle urla di un ragazzo e una ragazza, stavano litigando. All'inizio niente di strano, quante volte assistiamo a scene del genere? Ma quello che sembrava un normalissimo litigio di punto in bianco è degenerato quando lui, avrà avuto una trentina d'anni, ha deciso di mollarle uno schiaffo così forte che le ha quasi girato la testa. "Io faccio quel cazzo che voglio", è stata la frase d'accompagnamento. Non so se sia stata quella sberla o il senso di sicurezza nella voce a darmi più la nausea. Quello era un uomo davvero convinto di poter fare quello che voleva, anche picchiare una ragazza che sarà pesata la metà di lui. È successo tutto incredibilmente in fretta nella mia testa, e sono intervenuto ancora prima di rendermi conto che quell'ometto non fosse solo. Come in ogni scazzottata le ho date e le ho prese, e non ho nemmeno idea di dove siano finiti lui o i suoi amici. Ma io sono qui per dire a tutti che zitti e fermi non bisogna mai rimanerci. Quando vedete un'ingiustizia, quando vedete che qualcuno ha bisogno della vostra gentilezza e qualcun altro merita la vostra violenza, agite. Aiutate, aiutatevi. Nessuno dovrebbe permettersi di alzare le mani su una donna e pensare di averne il diritto, che non gli succederà niente. Quindi, caro stronzo, tu sai chi sei. E ora con un po' di fortuna saprai anche chi sono io. Le donne non si toccano, magari ora l'hai capito con l'unico linguaggio che i pezzi di merda sanno parlare".

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