Aggressione ad Arturo, il 15enne arrestato è parente del killer di Taglialatela
Le storie criminali della Napoli di ieri e di oggi si intrecciano, portando alla luce due vicende quasi identiche che, per fortuna, non hanno avuto lo stesso epilogo. L'arresto del terzo componente della baby gang che, lo scorso 18 dicembre, in via Foria, nel centro storico di Napoli, accoltellò il 17enne Arturo, riducendolo in fin di vita per un cellulare, riporta alla luce una storia che sembrava dimenticata. Il minorenne finito in manette oggi, soltanto 15 anni, è infatti un parente di Arturo Raia, l'uomo accusato dell'omicidio di Claudio Taglialatela, uno studente di soli 22 anni assassinato al corso Umberto nel dicembre del 2003.
Due storie che, come detto, sembrano identiche ma che fortunatamente non hanno avuto lo stesso finale: Claudio Taglialatela, poco più grande di Arturo, si oppose al tentativo di rapina – dell'automobile o forse proprio del cellulare – venendo poi ucciso da Raia, ritenuto affiliato al clan Mazzarella, che gli ha sparato nel tentativo di fuga. Arturo Raia, arrestato subito per l'omicidio, prima della convalida del fermo si tolse la vita impiccandosi con un lenzuolo legato ad un tubo nel bagno del carcere. Stando a quanto si apprende, per l'aggressione ad Arturo sarebbe stato denunciato anche un altro minore, di età inferiore ai 14 anni, quindi non imputabile.