Aggressione in piazza Dante, 21enne accerchiato e picchiato da baby gang
Lo hanno agganciato con la solita scusa, col pretesto classico per provocare una sua reazione: "Mi stai guardando". Lui ha negato, ha spiegato che si stavano sbagliando, ma non è servito: gli sono saltati addosso in sei e lo hanno pestato in gruppo. L'aggressione risale alle 22.30 circa di ieri sera, giovedì 9 maggio, ed è avvenuta in un punto centralissimo di Napoli: piazza Dante. Il giovane, 21 anni, figlio di un medico napoletano e di una signora russa, è stato medicato al Pronto Soccorso del Cto; i medici hanno riscontrato ematomi e contusioni ma soprattutto un trauma cranico che ha richiesto ulteriori accertamenti diagnostici. Lo denuncia il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, a cui si è rivolta la famiglia. Il ragazzo è stato dimesso ma sul viso e sul corpo porta ancora evidenti i segni della violenta aggressione.
"Ringrazio Dio che sia vivo – dice la madre, Oksana – quando l'ho visto aveva dei segni sotto al collo come se l'avessero strangolato. È un miracolo che sia ancora qui con noi. Siamo di fronte a un'assurdità, è inconcepibile che un ragazzo di 21 anni che esce a fare una passeggiata in piazza Dante torni a casa in queste condizioni".
Per Borrelli quest'ultima aggressione conferma quanto denunciato da tempo: di notte le strade di Napoli sono insicure e, in particolar modo nel centro storico, sono frequenti gli episodi di violenza e di teppismo. "Piazza Dante è presidiata dai militari – continua Borrelli – ancora una volta la presenza dell'Esercito si rivela inefficace. Occorre investire sulle forze dell'ordine. Stiamo ancora aspettando i rinforzi promessi dal ministro dell'Interno Matteo Salvini".