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Agitazione alla Rai di Napoli, 41 operai rischiano il posto

Sono 41 gli operai, che da 15 anni prestano servizio di manovalanza e facchinaggio presso il Centro Produzione Rai di Napoli, che rischiano di perdere il posto dopo l’assegnazione dell’appalto ad una nuova ditta che non garantirebbe l’obbligo di riassunzione del personale. La Rai si ritroverebbe ad affidare un servizio topico per quella che è la sua struttura, ad un numero di risorse neo-assunte inesperte e da formare. Previste proteste e manifestazioni già da questa settimana.
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Tira una brutta aria alla Rai di Napoli dopo l'affidamento del servizio di manovalanza e trasporto all'interno del centro di produzione ad una nuova ditta, la Gesco Centro s.c.p.a., che ha vinto l'assegnazione scalzando l'uscente Consorzio MGS2000. E sono 41 gli operai che, dopo aver prestato servizio di facchinaggio in Rai per oltre 15 anni, adesso rischiano di perdere il posto a causa di una serie di presunte anomalie che il Consorzio MGS2000 ha presentato attraverso i propri legali lo scorso 31 luglio 2015 alla Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai (che però non hai mai dato risposta). Presentato anche il ricorso al TAR Napoli, assegnato alla I sezione, l'udienza è fissata per il 9 settembre 2015 ma intanto i lavoratori della ditta uscente si trovano a vivere una situazione paradossale, constatando che la ditta aggiudicataria non avrebbe intenzione di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali attuali.

L'obbligo di riassunzione del personale attualmente impiegato è previsto dall'art.8 del disciplinare, che impone al cambio appalto di preservare i livelli occupazionali preesistenti, e dall'art.4 del CCNL Multiservizi. Una circostanza che non sarebbe contemplata dalla Gesco Centro che impiegherebbe personale con contratti di "apprendistato professionalizzante", dai 18 a 29 anni. Questi contratti sono assolutamente inapplicabili al personale esistente per età e per anzianità di servizio. È un aspetto che sorprende perché la Rai di Napoli si ritroverebbe così ad affidare un servizio topico per quella che è la sua struttura, che ha sempre preteso il mantenimento dei suoi alti standard qualitativi, ad un numero di risorse neo-assunte inesperte e da formare.

Quanto è importante la manovalanza e il servizio di facchinaggio in RAI?

Un lavoratore che in Rai opera le attività di manovalanza e facchinaggio è una parte centrale di quel famoso "dietro le quinte" che viene generalmente citato tra i ringraziamenti ogni qual volta una grande trasmissione del servizio pubblico giunge alla sua conclusione. Negli anni gli operai impiegati sono diventati una vera e propria parte attiva, il braccio destro delle tante professionalità che operano alla Rai di Napoli, dall'assistenza ai cameraman fino agli scenografi, dagli attrezzisti fino agli assistenti di produzione. Un sodalizio che parte sin dagli anni di "Senza Rete" fino all'ultimo decennio, particolarmente prolifico per la Rai di Napoli con trasmissioni come "Made in Sud", "Ti lascio una canzone", "Reazione a Catena", "Alle falde del Kilimangiaro", "Torto o ragione? Verdetto finale", le commedie di Eduardo De Filippo dirette ed interpretate da Massimo Ranieri. Tutte queste produzioni sono state messe in piedi anche grazie al fondamentale supporto dei 41 operai che adesso rischiano la disoccupazione in virtù di un contratto collettivo e di livelli retributivi inapplicabili.

Una manifestazione è stata già annunciata per mercoledì 2 settembre, all'esterno dei cancelli del Centro Produzione a via Marconi, 9. Il sindacato UGL ha notiziato la Rai e la Prefettura della gravità della situazione, ma ad una settimana dalla cessazione delle attività per la ditta uscente, la RAI non ha ancora dato nessuna rassicurazione sul futuro di questi 41 lavoratori.

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