Agropoli, ha un malore ma l’ospedale è chiuso: 39enne muore in ambulanza
Dramma ad Agropoli, comune in provincia di Salerno. Una donna di 39 anni, Annamaria Tassi, è morta venerdì sera in seguito a un malore, forse un infarto, che l'ha colpita mentre partecipava alla Notte blu. La vittima, madre di tre figli, intorno alla mezzanotte ha accusato un malore tra corso Garibaldi e via Patella. Soccorsa dai sanitari, è stata caricata sull'ambulanza e trasportata d'urgenza verso il più vicino ospedale, a Battipaglia, per via della chiusura del locale nosocomio. Il viaggio, purtroppo, le è stato fatale: la 39enne è infatti spirata in ambulanza sotto gli occhi dei soccorritori.
Ha un malore ma l'ospedale è chiuso: 39enne muore in ambulanza
L'episodio ha riacceso le polemiche tra i cittadini di Agropoli sulla chiusura dell'ospedale – la struttura ha chiuso i battenti nel 2013 sostituita da una Postazione fissa di primo soccorso territoriale, Psaut -, nonché sulla mancata attivazione di un pronto soccorso per il periodo estivo, annunciata circa due mesi fa dal direttore generale della Asl di Salerno, Antonio Squillante, ma mai avvenuta. In tanti sui social network si stanno chiedendo se la presenza del pronto soccorso o di un ospedale più vicino avrebbe potuto salvare la vita ad Annamaria, i cui funerali si sono svolti domenica mattina alle 10. Il dg della Asl però, sul quotidiano "Il Mattino" ha precisato che la decisione di riaprire il pronto soccorso estivo "era stata presa con la vecchia giunta che ci aveva garantito un budget per poterlo fare. Con la nuova amministrazione regionale – ha sottolineato Squillante – non ho avuto interlocuzioni, pertanto non ho proceduto".
Dall'amministrazione comunale di Agropoli sono arrivate le condoglianze alla famiglia della vittima: "Una serata di festa e spensieratezza, organizzata per festeggiare un prestigioso riconoscimento per il nostro territorio come la Bandiera Blu, purtroppo si è trasformata in una vera e propria tragedia", ha detto l’assessore allo Sviluppo, Eugenio Benevento, che ha parlato di "una fatalità".