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Airola, bambini picchiati e rinchiusi al buio dalle maestre: scoperto l’asilo degli orrori

I maltrattamenti sui bambini nell’asilo privato di Airola (Benevento) non erano occasionali, ma erano la prassi. Un “metodo educativo”, così lo definisce la Procura, che le quattro insegnanti destinatarie del divieto di dimora utilizzavano abitualmente. Da qui, l’esigenza della misura cautelare: allontantarle subito, per evitare che i bambini venissero picchiati ancora.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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"Sussistono le esigenze cautelari poiché il numero di condotte delittuose poste in essere nell’arco di pochi mesi è tale da far ritenere pressoché certo che esse, in assenza di interventi cautelari, continueranno nella loro attività criminosa". Ovvero: quelle maestre vanno allontanate subito, perché sicuramente continuerebbero a maltrattare i bambini. Le indagini della Procura di Benevento sull'asilo privato di Airola tracciano uno scenario inquietante: il comportamento delle quattro maestre destinatarie del divieto di dimora era la prassi, una sorta di "metodo educativo". Non si trattava di rimproveri e pizzichi occasionali, ma proprio del sistema che usavano e che, senza la misura cautelare, avrebbero continuato ad usare.

Le indagini erano partite nel 2018, dopo la denuncia della madre di una bambina di 3 anni, che aveva parlato dei maltrattamenti e aveva riferito che la figlia era stata chiusa in una stanza al buio per punizione. Nel corso degli accertamenti, terminati nel maggio del 2019, ascoltando persone informate dei fatti ed esaminando le registrazioni effettuate all'interno della struttura, i militari hanno accertato che le quattro usavano abitualmente metodi violenti: documentati anche pizzichi, schiaffi al volto e colpi sul capo. Due delle quattro maestre sono di Airola e hanno 44 e 26 anni, la terza è di Bucciano e ha 27 anni e la quarta è una 24enne di Sant'Agata de' Goti.

"Si accertava – si legge nella nota della Procura, a firma del Procuratore Aldo Policastro – che tutte e quattro le insegnanti utilizzavano metodi di “insegnamento” basati non soltanto sulla pratica della violenza ma anche sulla istigazione della stessa. Schiaffi al volto, colpi sul capo, strattonamenti, pizzichi e punizioni mediante chiusura nella stanza “buia”, erano alla base del metodo di insegnamento cui le maestre dell’asilo si ispiravano".

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