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Al Duel Live arriva Francesca Michielin, una delle realtà pop più interessanti del Paese

Il 14 aprile Francesca Michielin suonerà al Duel Live cercando di confermare anche live quanto di buono fatto su disco.
A cura di Francesco Raiola
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Francesca Michielin (ph. Francesco Prandoni)
Francesca Michielin (ph. Francesco Prandoni)

Ha un nome strano il nuovo album di Francesca Michielin, "2640", un numero il cui significato è nella prima canzone "Comunicare": "Praticamente io sono nata a Bogotà, una delle capitali più alte del mondo, e lanciava questo slogan: 2600 metri più vicina alle stelle – dice la cantante in una sorta di intro -. Mia madre mi prendeva sempre in giro dicendo che appunto grazie appunto, grazie a questo io ero sempre con la testa tra le nuvole". La cosa interessante della Michielin è che ha scritto un album bello, considerato soprattutto il segmento che in questi anni ha occupato: inutile far finta che non ci sia uno scotto da pagare agli occhi dei "puristi" quando esci da un talent e forse è quello che paga la Michielin una delle più "indie" tra quelli usciti dai programmi tv.

L'ultimo album è "2640"

Polistrumentista, autrice, coraggiosa, la Michielin ha percorso sia le strade obbligate, come la canzone per la colonna sonora del blockbuster, il Festival di Sanremo, il singolone radiofonico etc, ma sarebbe ingiusto non darle atto che "2640" va un po' oltre i soliti album-di-cantanti-importanti-che-devono-andare-prime-in-classifica. La Michielin, infatti, scrive, firmando 11 dei 13 brani dell'album, facendosi anche aiutare da autori come Calcutta, Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti e Dario Faini dei Dardust, piazza inserti in lingua ghanese campionati da Cosmo ("Tapioca"), evita il testo banale, pur parlando d'amore (risultando credibile anche quando canta "Noleggiami ancora un film, abbracciami adesso"), si diverte a cantare le sue passioni (come il calcio e la Formula Uno), cerca di andare oltre l'abbinamento facile di versi didascalici.

Il live al Duel Live

Talvolta la si è paragonata a Lorde e forse l'abbinamento ci sta, se si guarda soprattutto all'attitudine, alla capacità di stare in un mondo stereotipato come quello pop – anche se immerso nel microcosmo italiano – riuscendo a trovare uno stile proprio, cercando una cifra personale, tentando di dire qualcosa, avvalendosi di una produzione che non è il solito già sentito che in questi anni aiuta molto a passare in heavy rotation, risultando facile a un orecchio abituato agli stessi suoni (cosa in cui era cascata anche lei in passato) e pagandone, forse, anche un po' lo scotto rispetto al grande pubblico. E anche live la cantante riesce a convincere, come dimostrerà sabato 14 aprile, quando suonerà al Duel Live di Agnano.

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