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Alberi caduti in via Tito Lucrezio Caro a Napoli: due piante sulla strada

Maltempo a Napoli: due alberi sono caduti questa sera 1 ottobre in via Tito Lucrezio Caro, nei pressi del campo Denza. Si tratta di pini di grosse dimensioni. Le piante sono precipitate a terra ma fortunatamente nell’impatto non è rimasto ferito nessuno. Bombe d’acqua a Napoli e provincia, a Giugliano e Qualiano.
A cura di Alessia Rabbai
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Uno degli alberi caduti in via Lucrezio Caro a Napoli
Uno degli alberi caduti in via Lucrezio Caro a Napoli

Due alberi sono caduti questa sera 1 ottobre in via Tito Lucrezio Caro, nei pressi del campo Denza a Napoli. Si tratta di pini di grosse dimensioni che sarebbero caduti probabilmente a causa del maltempo che si è riversato durante la giornata su Napoli e provincia, provocando numerosi disagi e allagamenti. Le piante sono precipitate a terra ma fortunatamente nell'impatto non è rimasto ferito nessuno. Secondo le informazioni apprese in quel momento non stavano passando veicoli e l'albero non è caduto sopra alle auto. Ad avvisare della caduta degli alberi gli automobilisti in transito che hanno chiamato i pompieri. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno lavorato per liberare la strada e mettere in sicurezza l'area, scongiurando il rischio che qualcuno arrivando si facesse male. I fusti e i rami sono stati tagliati e tolti dalla carreggiata. Non ci sono stati particolari problemi di viabilità.

Maltempo a Napoli e provincia

Una bomba d’acqua si è abbattuta su Napoli, causando diversi disagi nel capoluogo partenopeo e soprattutto in provincia: a Qualiano, si è allagato l’Istituto ‘Guglielmo Marconi' con ‘cascate d’acqua' che dal tetto hanno invaso aule e corridoi dell’edificio di via Cavour. A Giugliano, sono bastate, questa mattina, un paio d’ore di pioggia, incessante ma nemmeno troppo, per creare enormi disagi alla cittadinanza in diverse zone della provincia di Napoli. L'acqua piovana, come un ‘fiume in piena' ha inondato le strade: in alcune zone sono state travolte anche le auto, a tal punto che gli automobilisti sono stati costretti a salire sui tettucci per non essere travolti.

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