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Covid 19

Alberto, malato di cancro e contagiato Covid, odissea per una biopsia: 50 giorni in ospedale

Alberto è un musicista napoletano a cui nell’estate del 2019 è stato diagnosticato un Linfoma di Hodgkin. Il 26 aprile di quest’anno, l’uomo è stato ricoverato all’ospedale Fazzi di Lecce, dove si trovava con la famiglia, per una lesione celebrare: trasferito al Cardarelli di Napoli per ulteriori esami, ha scoperto di avere il Coronavirus. Lasciato solo, ha dovuto attendere 50 giorni per una biopsia per scoprire da cosa sia stata causata la lesione cerebrale.
A cura di Valerio Papadia
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Una storia davvero incredibile, assurda, quella di Alberto, musicista jazz napoletano a cui, nell'estate del 2019, viene diagnosticato un Linfoma di Hodgkin, tumore del sistema linfatico aggressivo, paradossalmente non molto comune eppure molto frequente. È la moglie di Alberto a raccontare a Fanpage.it l'odissea vissuta dal marito. Il 26 aprile di quest'anno Alberto viene ricoverato d'urgenza all'ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove si trova con la famiglia, per una improvvisa lesione cerebrale. Dal nosocomio pugliese, però, il musicista viene trasferito – privatamente, con mezzi propri – all'ospedale Cardarelli di Napoli: Alberto ha bisogno di essere sottoposto a una biopsia per capire da cosa sia stata causata la lesione cerebrale. Purtroppo, mentre Alberto aspetta di essere sottoposto all'esame di cui ha bisogno, nel reparto del Cardarelli dove è ricoverato si registrano alcuni casi positivi di Covid e il reparto viene chiuso.

La situazione precipita in fretta: il compagno di stanza di Alberto viene trasferito d'urgenza dopo essere risultato positivo e l'8 maggio anche il musicista scopre di aver contratto anche lui il Coronavirus. Fortunatamente asintomatico, Alberto viene però trasferito al Covid Center dell'Ospedale del Mare, e qui le sue condizioni peggiorano ulteriormente: la carica virale, dopo tre settimane, non è diminuita e, mentre si trova in bagno, in un reparto quasi vuoto, Alberto cade: urla, cerca di trascinarsi, ma lì non ci sono telecamere, né campanelli con i quali i degenti possano allertare il personale sanitario. Da quel giorno, Alberto non si alzerà più dal letto: la parte destra del corpo è quasi paralizzata, non riesce nemmeno più ad interagire con i figli e con la moglie. Proprio la donna ha raccontato a Fanpage.it l'odissea di Alberto, che ha atteso 50 giorni per essere sottoposto a una biopsia.

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