Alessandra Clemente sull’arresto di Cimmino: “Rabbia per gli applausi al boss”
Ha suscitato indignazione e scalpore l'applauso che ha salutato ieri il boss Luigi Cimmino mentre veniva scortato dai carabinieri dopo l'arresto. Il capoclan della cosca omonima egemone nel quartiere Vomero di Napoli è stato acclamato dai parenti. Sull'episodio è intervenuta anche Alessandra Clemente, assessore alle politiche giovanili del Comune e figlia di Silvia Ruotolo, uccisa per errore nel 1997 in un attentato il cui reale obiettivo era proprio Cimmino: "Provo profonda vergogna per le grida di incitamento, i "bravo" e gli applausi rivolti a coloro che sono responsabili di una delle pagine più tristi del mio quartiere" ha detto l'assessore Clemente ."Sconforto e rabbia – dicono i familiari della donna – nel sentire le grida di incitamento rivolte al boss ammanettato da parte di parenti e conoscenti che erano giù ad attenderlo. Quel boss scampato all'agguato del 11 giugno 1997 durante il quale venne uccisa Silvia Ruotolo. Quel boss che ha scritto una delle storie più brutte de quartiere".
La Fondazione Silvia Ruotolo, nata in memoria della vittima innocente dell'attentato ha espresso"Senso di gratitudine nei confronti delle forze dell'ordine e degli organi inquirenti. Gratitudine per il lavoro svolto dalle istituzioni competenti che hanno fermato ancora una volta l' organizzazione criminale e sottratto il quartiere al giogo del racket e dell'estorsione, del ricatto"."Un lavoro – si legge nella nota della Fondazione firmata dal marito di Silvia Ruotolo, Lorenzo, e dai figli Alessandra e Francesco – che ha permesso a noi, familiari di Silvia, di essere orgogliosi figli di questa terra perche' rappresentati e difesi da istituzioni che consentono ai cittadini tutti e a noi familiari delle vittime innocenti della criminalita' di credere nei percorsi della legge e della giustizia"
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