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Alla Galleria Borbonica ritrovate due bottiglie di olio di ricino, l’arma di tortura fascista

Il ritrovamento è stato annunciato dagli stessi responsabili della Galleria Borbonica, questa mattina, su Facebook. L’olio di ricino, forte purgante, era usato dalle camicie nere come arma di tortura contro i dissidenti al regime fascista.
A cura di Valerio Papadia
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Ancora un ritrovamento di grande valore storico alla Galleria Borbonica di Napoli, il grande tunnel che da Chiaia attraversa la collina di Pizzofalcone e conduce nelle vicinanze del Palazzo Reale. Questa mattina, proprio sulla pagina Facebook del sito archeologico, è stato annunciato il ritrovamento di due bottiglie di olio di ricino risalenti all'epoca fascista. L'olio di ricino, infatti, è un potente purgante che le camicie nere utilizzavano come arma di tortura contro i dissidenti al regime fascista instaurato da Benito Mussolini: gli avversari politici venivano costretti a bere l'olio e, con i pantaloni legai, venivano fatti andare in giro senza che avessero la possibilità di sfilarseli quando la purga avesse fatto effetto.

"È di queste ore il ritrovamento, di 2 bottiglie di Olio di Ricino. Durante il Regime Fascista l'olio di ricino divenne uno degli strumenti di tortura fisica e psicologica impiegati dalla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, le famigerate ‘camicie nere'. Tale strumento di tortura veniva impiegato contro i dissidenti e gli oppositori politici. Gli stessi venivano obbligati con la forza ad ingerire olio di ricino mentre avevano legati i pantaloni con una corda per impedire alle vittime di sfilarli durante gli attacchi evacuativi, costringendoli poi a tornare a casa in condizione di grave umiliazione fisica e psicologica" si legge sulla pagina Facebook della Galleria Borbonica.

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