Alla scuola media spunta il “diario del sindaco” col discorso di De Magistris
«Buon anno dal vostro sindaco». La foto sorridente a tre quarti e poi, un breve discorsetto sul valore della tradizione. Infine, la chiosa: «I vostri insegnanti sapranno guidarvi in questa esperienza che valorizzerà ulteriormente il prossimo anno scolastico. Napul'è e sarà con voi». Parola di Luigi de Magistris. Il sindaco di Napoli compare, con viva sorpresa di alcuni genitori che l'hanno segnalato, sui diari che la Scuola Secondaria di primo grado (quella che un tempo si definiva ‘scuola media') "Giovanni Verga" di Napoli splendido plesso ubicato in via Bosco di Capodimonte, fornisce in dotazione ai piccoli allievi. Non tutti i papà e le mamme hanno preso bene questa novità: alcuni di loro hanno commentato negativamente su Facebook l'inusuale sortita del primo cittadino: «Siamo a pochi mesi dalla campagna elettorale – spiegano -. E non è corretto». Il diario scolastico, spiegano alcuni genitori, nasce col contributo di un gruppo di insegnanti, nell'ottica di dare uno strumento uguale a tutti i ragazzi ed è co-finanziato dagli stessi genitori. Lucia Marfella, preside della Secondaria, scrive: «L'agenda vi accompagnerà nel percoso di quest'anno scolastico 2015/2016 alla "Verga"».
Il diario scolastico con De Magistris, la replica del sindaco
Non si fa attendere la replica del primo cittadino, che arriva nel primo pomeriggio di mercoledì: «Mi meraviglia molto leggere sterili polemiche – afferma in una nota del suo ufficio stampa – persino su una iniziativa banale come l’augurio di buon anno scolastico per un istituto napoletano. Ogni anno ricevo decine di richieste di saluti e interviste anche da giornali e istituzioni scolastiche della città e compatibilmente con i miei impegni cerco sempre di rispondere positivamente a tutti. Anche in questo caso mi è stato chiesto dalla Scuola Verga qualche rigo di saluto per augurare ai ragazzi dell’istituto il buon anno scolastico e molto volentieri li ho scritti. Non faccio campagna elettorale nelle scuole e trovo davvero triste tale strumentalizzazione».