Ospedale Cardarelli di Napoli, reparto Obi. Siamo nella struttura di Osservazione Breve Intensiva, quella che secondo le intenzioni iniziali sarebbe dovuta servire proprio per evitare lo scandalo delle barelle nelle corsie del pronto soccorso. L'Obi prevede una serie di posti letto monitor in cui vengono ricoverati i pazienti per cui è previsto un tempo di permanenza compresa tra un minimo di 6 ore ed un massimo di 24 ore, ovvero per tutte le patologie a bassa complessità.
La situazione del Cardarelli, piano -1 del pronto soccorso, a luglio 2018, è testimoniata da un video spedito da un lettore alla redazione di Fanpage.it è drammatica: barelle nei corridoi, personale costretto a barcamenarsi fra troppi casi e in spazi ridotti al minimo, pazienti (spesso anziani e con scarsissima mobilità, assistiti da parenti) senza privacy alcuna; uomini e donne nella stessa corsia, ammassati. Si tratta di una emergenza ciclica che si presenta nel periodo di forte freddo, dunque da dicembre a gennaio-febbraio e nel periodo di forte caldo, ovvero da fine giugno a fine agosto. Lo scorso anno il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca aveva annunciato in pompa magna di aver risolto il problema: "Era una situazione da quarto mondo". Ora la situazione si è ovviamente riverificata. E chi confluisce nell'ospedale più grande del Sud Italia per assistere un proprio caro o perché direttamente bisognoso di cure non può far altro che contattare i giornalisti affinché la vicenda emerga per l'ennesima volta.