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Almaviva, revocata la procedura sui 400 licenziamenti a Napoli

Durante il vertice al Ministero dello Sviluppo economico, il vice Ministro Teresa Bellanova ha chiesto al gruppo Almaviva l’apertura di un tavolo di confronto e la sospensione della procedura di licenziamento. L’azienda aveva annunciato lo scorso 28 marzo 3000 licenziamenti, di cui 400 a Napoli.
A cura di Angela Marino
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"Chiediamo che oggi la riunione si chiuda con il ritiro dei licenziamenti. Se così non fosse noi, con i sindacati e forti del costante rapporto instaurato con Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil contrasteremo attivamente – in tutti i modi democratici – ogni licenziamento" Così  l'Assessore comunale di Napoli al Lavoro, Enrico Panini, sulla vicenda dei 400 esuberi di Almaviva, una delle più grandi aziende di call center in Italia. "Sulla zona dove sorge Almaviva è in corso da parte nostra un investimento da 60milioni di euro ed altri sono all'orizzonte: abbiamo creduto nello sviluppo dello stabilimento e dell'area, non possono i lavoratori ed i cittadini ritrovarsi ora senza lavoro e con un pugno di mosche in mano".

L'assessore è intervenuto mercoledì, nel giorno in cui è andato in scena il vertice al Ministero dello Sviluppo Economico sui 3000 licenziamenti decisi da Almaviva per gli stabilimenti di Napoli, Roma e Palermo. Nello stesso giorno si è svolta la protesta dei lavoratori e sindacalisti delle sigla Cgil, Cisl, Uil e Ugl, del Comune di Palermo, Regione Lazio e Campania, Comune di Napoli e Regione Sicilia. Il Vice Ministro Teresa Bellanova, che ha condotto l'incontro, ha chiesto all'azienda l'apertura di un tavolo di confronto e la sospensione della procedura di licenziamento. "Mercoledì prossimo riprende il confronto, il Comune sarà presente. – ha concluso Panini – Già nel Consiglio comunale del prossimo 19 aprile chiederemo un pronunciamento perché neanche un posto a Napoli ed in ogni stabilimento venga perso." Almaviva ha beneficiato di finanziamenti pubblici per investire a Napoli, Roma e Palermo e nel 2012 ha ottenuto il taglio dei salari per fronteggiare la crisi del settore. Lo scorso 28 marzo ha annunciato 3000 licenziamenti.

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