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L’Altra Napoli che sostiene gli invisibili: “Aiutiamo 500 famiglie con i generi alimentari”

Grazie alle donazioni private “L’Altra Napoli onlus” ha lanciato il progetto Invisibili, in grado di aiutare quasi 500 famiglie del centro di Napoli con il paniere solidale, grazie alla collaborazione delle associazioni del territorio e dei commercianti di Forcella. Ernesto Albanese a Fanpage.it: “La vera emergenza oggi è quella del sostegno al reddito, Napoli non ha bisogno di polemiche e battibecchi della politica, serve maturità in questo momento”.
A cura di Antonio Musella
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I quartieri principali di intervento sono Forcella, il Rione Case Nuove, la zona di Piazza Mercato, territori difficili dove davanti alla povertà la la camorra esercita il suo ricatto, cibo in cambio di favori. Ed invece qui nel cuore della II Municipalità di Napoli le organizzazioni criminali, durante l'emergenza sociale derivata dalla pandemia da Coronavirus, non hanno avuto il tempo di mettersi in opera. Grazie al progetto "Invisibili" L'Altra Napoli onlus, di Ernesto Albanese, è riuscita a mettere in campo un sostegno alimentare per 474 famiglie. Una delle tante iniziative promosse dal terzo settore a Napoli che in questa fase di emergenza sociale ed economica, sta sopperendo alle carenze delle istituzioni.

Da Forcella a Materdei, panieri solidali con l'aiuto dei commercianti

Il progetto "Invisibili" nasce durante l'emergenza Coronavirus grazie a donazioni private che sono arrivate a 300 mila euro circa. "Sosteniamo 474 famiglie e 1666 persone – ci spiega Antonio Lucidi vice presidente di "L'Altra Napoli onlus" – circa l'85% delle famiglie è nel territorio della II Municipalità, ma ci siamo anche espansi. Possiamo dire ad oggi che questo programma di sostegno alimentare durerà non meno di tre mesi". Le direttrici attraverso cui l'associazione, tra i motori principali delle iniziative sociali nel centro della città, si muove sono due: la prima con il progetto "Invisibili" insieme all'associazione "Commercianti a Forcella" e la seconda con l'associazione "Assogioca". Grazie all'aiuto di alcuni commercianti di Forcella, sono stati stabiliti tre tipi di panieri solidali diversi a seconda del numero delle persone che compongono il nucleo familiare. I generi alimentari vengono comprati, grazie alle donazioni raccolte da "L'Altra Napoli onlus", direttamente dai commercianti e dai salumieri che preparano direttamente le spese sociali che vengono poi distribuite dai garzoni degli esercizi commerciali. "Le segnalazioni arrivano dalle parrocchie e dalle associazione – racconta a Fanpage.it Antonio Raio presidente dell'associazione "Commercianti a Forcella" – aiutiamo chi ha più bisogno, si tratta quasi sempre di famiglie che non hanno un reddito o che lo hanno perso a causa della pandemia. Abbiamo iniziato con Forcella, poi Case Nuove e anche Materdei". L'altro intervento invece viene fatto con l'associazione "Assogioca" che supporta circa un centinaio di famiglie, molte delle quali sono i nuclei dei bambini che svolgevano le attività presso i locali dell'associazione in Piazza Sant'Eligio. La distribuzione avviene grazie ai volontari che dal deposito di stoccaggio dei panieri solidali si spostano consegnando le spese a domicilio alle famiglie che ne fanno richiesta. Questi quartieri non sono un territorio facile, tutt'altro. "Qui all'inizio della pandemia la camorra ha provato ad inserirsi nell'assistenza alle famiglie – spiega a Fanpage.it Gianfranco Wurzburger presidente di "Gioventù cattolica" – ma poi qui come in tutta la città il terzo settore ha fatto un vero e proprio muro, la camorra ha capito che c'eravamo noi e che assistevamo noi le famiglie e si sono ritirati. Queste persone non ci devono nulla, non devono esserci grate, non chiediamo nulla in cambio."

Albanese: "L'emergenza è il reddito, Napoli non ha bisogno di polemiche"

"Solitamente non facciamo progetti di questo tipo – sottolinea a Fanpage.it Ernesto Albanese, presidente de "L'Altra Napoli onlus" – ma questa volta abbiamo dovuto dare un sostegno a centinaia di famiglie rimaste senza reddito". La pandemia ha generato una crisi economica e sociale dalle proporzioni difficilmente quantificabili. Tra la perdita del lavoro informale, l'assenza di sussidi per i lavoratori in nero, il blocco delle scuole e l'assenza di una vera possibilità di ripresa, l'aumento della povertà rischia di essere esponenziale. Gli operatori che stanno distribuendo dagli utenti che usufruiscono del paniere solidale anche un questionario per fare una vera e propria mappa del disagio economico, un quadro particolarmente interessante che tra qualche settimana fornirà dei dati molto rilevanti. "Come mangerà questa gente? – si chiede Albanese – io francamente non lo so, credo non lo sappia nessuno perché nessuno riesce a immaginare la velocità con la quale il sistema di rimetterà in movimento. C'è un tema prioritario che è quello del sostegno al reddito, centinaia di migliaia di persone stanno rimanendo senza un reddito". Davanti a questo scenario appare evidente che il sistema di welfare al quale siamo stati abituati fino adesso, a livello locale e municipale, va ripensato completamente per riuscire a sostenere i bisogni di una fetta molto grande di popolazione che si ritrova improvvisamente, nell'arco di due mesi, catapultata in uno stato di povertà. "Napoli ha bisogno in questo momento di evitare le polemiche – spiega il presidente de "L'Altra Napoli onlus" – troppo spesso abbiamo assistito ai battibecchi della politica, tra le correnti e le istituzioni, io credo che oggi non ce lo possiamo proprio permettere, va fatto un salto di maturità in questo senso".

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