Ambulanza presa a pugni dai ragazzi mentre attraversa la zona dei baretti di Chiaia
Venti minuti per attraversare la folla, altri 10 per lasciare la zona, poi finalmente hanno potuto avviarsi al Pronto Soccorso. Trenta minuti complessivi, per percorrere poche centinaia di metri in ambulanza. Con qualche esagitato, magari con troppo alcol in corpo, che si è accanito sulle portiere del mezzo prendendolo a pugni durante il passaggio. La storia è raccontata su Facebook dall'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che fa il resoconto di un intervento risalente alle 2 circa della notte tra sabato e domenica. Sono circa le 2 di oggi, 28 aprile, quando l'ambulanza della postazione Chiatamone viene inviata in via Bisignano: c'è una persona che ha perso conoscenza ed è stato chiamato il 118; i motivi non sono chiari, la segnalazione parte come codice rosso: potrebbe essere qualcosa di molto grave. Il mezzo arriva nella zona dei baretti di Chiaia e lì è costretto a fermarsi. È la notte di sabato, la strada è invasa da centinaia di persone che sono tra i localini e sulla carreggiata, che non si fanno da parte e nemmeno potrebbero, schiacciati uno sull'altro nel vicolo già stretto. Così il mezzo di soccorso deve procedere a passo d'uomo, scortato dall'esercito a piedi. E, mentre procede verso la persona da soccorrere, qualcuno comincia a prendere a pugni le fiancate. L'equipaggio conta almeno 20 colpi, cazzotti sferrati dai giovani in strada. Dopo circa venti minuti l'ambulanza riesce a superare la fiumana e ad arrivare al paziente, lo caricano sul mezzo e ripartono. E anche in quel momento uscire dalla zona diventa un'impresa: per arrivare alla Riviera di Chiaia servono altri dieci minuti di traffico e clacson.
Gli imprenditori dei baretti, riuniti sotto la sigla "Chiaia Night", hanno espresso solidarietà agli operatori sanitari coinvolti nella vicenda e, prendendo le distanze da certi comportamenti, chiedono che i controlli vengano identificati, specie negli orari subito successivi alla chiusura delle attività, quando si verifica la maggior parte degli episodi violenti, e si sono detti disponibili a contribuire attivamente per risalire all'identità di chi "getta fango su un tipo di divertimento che ha tutt’altro spirito".