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Cordolo sul lungomare, la Procura apre un’inchiesta: dubbi sulla sicurezza

Sotto la lente la sicurezza del cordolo in pietra lavica sul lungomare partenopeo. Secondo la denuncia dell’associazione Napoli attiva, l’opera si presenterebbe non conforme con quanto prescritto dalla Soprintendenza e mettere a rischio la sicurezza degli utenti. La barriera dovrà sostituire i new jersey in plastica.
A cura di Angela Marino
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La Procura della Repubblica ha aperto un'indagine per verificare e rischi e la sicurezza del nuovo cordolo in pietra lavica in costruzione in via Caracciolo. il fascicolo è stato aperto dopo la denuncia dell'associazione Napoli Attiva secondo la quale l'opera non sarebbe adeguata quanto richiesto dalla Soprintendenza. Il cordolo dovrà sostituire i new jersey in plastica che, dall'incrocio con Viale Dohrn a piazza Vittoria, delimitano il percorso ciclopedanale dalla corsia delle auto, circa 1.100 metri.

I lavori sono iniziati lo scorso 24 febbraio e non senza polemiche. Le prescrizioni della Soprintendenza prevedono un'opera provvisoria, la pavimentazione – secondo quanto affermato dall'associazione –  sarebbe invece stata rimossa e il cordolo sarebbe stato cementificato. Da Comune di Napoli garantiscono che tutto è in regola, tuttavia, da più parti continuano a piovere critiche. Secondo Gianni Lettieri, candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni comunali di giugno il cordolo deturperebbe il lungomare. Critico anche il presidente della Prima Municipalità Fabio Chiosi in cui ricade via Caracciolo, secondo il quale la barriera potrebbe causare disagi alla viabilità stradale.

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