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Ancora un’aggressione a Napoli: autista del 118 colpito con una sedia al volto

Ennesima aggressione nella notte ai danni di operatori sanitari, a Napoli. L’autista di un’ambulanza della postazione Ascalesi, giunta al centro storico della città per soccorrere un uomo, è stato aggredito dallo stesso, che ha lanciato una sedia nella sua direzione, colpendolo al volto. Nel tentativo di placare il paziente c’è stata anche una breve colluttazione tra l’uomo e l’autista dell’ambulanza.
A cura di Valerio Papadia
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L'autista dell'ambulanza aggredito (Foto: Facebook/Nessuno tocchi Ippocrate)
L'autista dell'ambulanza aggredito (Foto: Facebook/Nessuno tocchi Ippocrate)

Ancora un'aggressione ai danni di personale sanitario a Napoli, la quarantottesima dall'inizio dell'anno. A farne le spese, questa volta, l'autista di un'ambulanza, colpito al volto da una sedia. Come sempre, la vicenda viene portata alla luce dall'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", che su Facebook ha raccontato quanto successo nella notte al personale della postazione "Ascalesi" intervenuto in via San Giovanni in Porta, nel centro storico di Napoli, per soccorrere un uomo che era svenuto. "Ore 00.00. L’Ambulanza viene attivata in via San Giovanni in Porta per una perdita di coscienza , in pochi minuti il mezzo di soccorso giunge sul posto. Il paziente risulta essere talmente in perdita di coscienza da aggredire l’equipaggio addirittura lanciando una sedia! L'autista per bloccare la sedia si è ferito alla fronte, successivamente c’è stata anche una colluttazione" si legge sulla pagina Facebook dell'associazione.

Come detto, a Napoli, almeno stando a quanto si legge sulla pagina Facebook "Nessuno tocchi Ippocrate" questa è la quarantottesima aggressione ai danni del personale sanitario nel 2018. Uno degli episodi più eclatanti, forse, è avvenuto lo scorso maggio, quando al seguito di un incidente avvenuto ai Quartieri Spagnoli nel quale ha purtroppo perso la vita un ragazzo di 18 anni, una folla inferocita si diresse all'ospedale Pellegrini, nel cuore di Napoli, e sequestrò un'ambulanza, costringendo l'autista a recarsi immediatamente sul luogo nel quale si era verificato l'incidente mortale.

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