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Angela Celentano, il legale della famiglia: “Diffondere foto in Messico, ricompensa per chi aiuta”

A oltre 20 anni dalla scomparsa di Angela Celentano è sempre viva la “pista messicana”: si cerca Celeste Ruiz, che nel 2015 contattò i genitori di Angela asserendo di essere la loro figlia. L’avvocato della famiglia Celentano chiede che vengano diffuse più foto di Celeste/Angela in Messico: “Chi aiuterà a rintracciare la ragazza sarà ricompensato con 150mila pesos”.
A cura di Francesco Loiacono
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Proseguono, a oltre 20 anni di distanza dalla scomparsa di Angela Celentano, le indagini per cercare di fare luce sul caso della bambina scomparsa mentre era in gita con la famiglia sul monte Faito nel 1996. Dopo la puntata della trasmissione tv "Chi l'ha visto?", che ha dedicato spazio alla vicenda, sono arrivate le parole del legale della famiglia Celentano, Luigi Ferrandino: "Come avvocato della famiglia Celentano ho chiesto al Governo italiano di farsi promotore di un'azione di sensibilizzazione nei confronti delle autorità messicane per procedere alla più capillare divulgazione della foto di Celeste Ruiz nel Paese, al fine di informare i cittadini che chi aiuterà a rintracciare la ragazza sarà ricompensato con 150mila pesos (equivalenti a circa 6.500 euro, ndr)".

La pista messicana: si cerca Celeste Ruiz, che ha detto di essere Angela

Celeste Ruiz è la ragazza che nel 2015 scrisse ai genitori di Angela, Catello e Maria Celentano, asserendo di essere la loro figlia e aprendo così la cosiddetta "pista messicana" sulla sparizione di Angela. Da allora, però, di Angela/Celeste si sono perse le tracce. L'avvocato Ferrandino, interpellato telefonicamente dal quotidiano "Il Mattino", ha proseguito: "Catello Celentano ha accolto con piacere le parole del ministro Orlando sull'interessamento messicano sulla vicenda, ma deve registrare anche con amarezza che a maggio saranno sette anni che questa pista è aperta senza purtroppo avere prodotto risultati apprezzabili". Nel corso della trasmissione tv, infatti, era intervenuto anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando: "Registriamo segnali di ripresa dell'attività investigativa in Messico. Le richieste avanzateci recentemente dalle autorità d'oltreoceano ci fanno capire che, finalmente, anche lì si fa sul serio per chiarire la sorte di Angela Celentano", aveva detto il ministro riferendosi ad alcuni campioni di Dna richiesti dalle autorità messicane alla famiglia Celentano.

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