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Crollo ponte Morandi a Genova

Antonio Stanzione, Dj morto sul ponte Morandi. La sorella: “Non credo nella giustizia”

A un anno dal crollo del ponte Morandi, a Genova, che costò la vita a 43 persone, nessuno ha dimenticato. Tra le vittime il 14 agosto c’erano anche 4 ragazzi di Torre del Greco, comune alle pendici del Vesuvio: Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Antonio Stanzione e Gerardo Esposito. La sorella di Antonio, Erminia, affida a una lettera il suo dolore: “Credo in una giustizia divina, perché quella terrena è tutto un grande bluff”.
A cura di Gaia Martignetti
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Antonio Stanzione, una delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova
Antonio Stanzione, una delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova
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Antonio Stanzione è un ragazzo classe '89 di Torre del Greco, comune alle pendici del Vesuvio, che il 14 agosto del 2018 parte per andare in vacanza con gli amici a Barcellona. Per arrivarci i 4 ragazzi, partiti all'alba in auto, devono attraversare il  ponte Morandi. Quel ponte, però, Antonio e i suoi amici Giovanni, Matteo e suo cugino Gerardo, non lo supereranno mai, perché alle 11:36 crollerà. Moriranno 43 persone.

Quando un anno dopo a casa di suo cugino Gerardo, incontriamo la sorella di Antonio, non riesce a spiegare cosa significhi non averlo più accanto, il dolore è troppo forte. Così, Erminia chiede di poter leggere una lettera in cui suo fratello è descritto come un ragazzo allegro dal sorriso elegante. "Abile fabbro, potente Dj e immensa bellezza", legge Erminia trattenendo le lacrime per il fratello che tutti chiamavano il piccolo Inzaghi.

Gerardo Esposito, Giovanni Battiloro, Antonio Stanzione, Matteo Bertonati
Gerardo Esposito, Giovanni Battiloro, Antonio Stanzione, Matteo Bertonati

A riconoscere i corpi dei quattro ragazzi, prima che arrivassero gli altri familiari da Torre del Greco, è stato il fratello di Antonio, Giuseppe. Così come deciso dai parenti di Giovanni, Matteo e Gerardo, anche quelli di Antonio rifiutarono i funerali di Stato. L'ultimo saluto era giusto lo ricevessero a Torre del Greco. Un anno dopo quello che resta di Antonio è la sua musica e la voglia di giustizia. Erminia non riesce a scavare nel dolore a cui la sua famiglia è condannata da quel 14 agosto, così continua a leggere.

"Crollo del ponte Morandi, un anno dopo". 

"È passato solo un anno eppure mi sembra ancora oggi, da quel giorno tutto è cambiato, le giornate sono nere, raramente si colorano di grigio, lo stesso colore del cemento che il 14 agosto 2018, alle 11:36, crollava portandosi via per sempre mio fratello Antonio, mio cugino Gerardo, gli amici Matteo, Giovanni e le 39 vittime. I veri responsabili sono ancora liberi di vivere una vita colorata e questo non è affatto giusto, nei tribunali si evince a caratteri cubitali "la legge è uguale per tutti" io dico no, non è così. La dinamica del crollo è palesemente chiara, eppure tutto procede a rilento. Credo in una giustizia divina, perché quella terrena è tutto un grande bluff".

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