App Immuni, i medici di base della Campania: “Scaricatela: può salvare delle vite”
Dopo una settimana di sperimentazione in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia, a partire da ieri, 15 giugno, anche in Campania è possibile scaricare Immuni, l'app del Ministero della Salute che aiuta a tracciare e mappare i contagi da Coronavirus nel nostro Paese. E così, dal momento che l'applicazione è disponibile anche nella nostra regione, la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale della Campania ha lanciato un appello affinché quante più persone scarichino Immuni. "Spero che quanti più cittadini possibile scelgano di fare un gesto d’amore verso se stessi e verso il prossimo, in modo particolare verso i soggetti più fragili, e scarichino l’app per dare il proprio contributo. Farlo significa salvare delle vite. Solo così si potrà tornare alla normalità convivendo con il virus in attesa che venga definitivamente debellato da un vaccino" ha dichiarato Vincenzo Schiavo, segretario regionale vicario della FIMMG.
"Siamo pronti a dare ancora una volta il nostro contributo – prosegue Schiavo – anche nell’aiutare i pazienti che magari hanno difficoltà nell’utilizzo dello smartphone. Dobbiamo implementare ogni possibile strumento che ci aiuti a non farci trovare impreparati quando in autunno potrà esserci una recrudescenza del virus. Abbassare la guardia sarebbe un errore molto grave. I medici di famiglia sono chiamati a giocare un ruolo cruciale in questa seconda fase così come ad ottobre e novembre, quando sarà il momento di avviare la campagna vaccinale contro l’influenza di stagione".
Tra le polemiche che ne hanno preceduto, per mesi, il lancio, finalmente Immuni è disponibile in tutto il nostro Paese. La perplessità maggiore degli italiani è stata quella relativa alla violazione della privacy e dei dati personali che, scaricando l'app, sarebbero potuti entrare in possesso del governo. Immuni, però, utilizza la tecnologia Bluetooth e non tiene traccia dei dati personali dell'utente: facendo un esempio pratico, sa se due persone, di cui una o entrambe positive al Coronavirus – che hanno ovviamente entrambe l'app installata – sono entrate in contatto, ma non ne conosce le generalità.