17 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Appaltopoli, Sommese jr accusa lo zio: “Pizzini e sim per truccare le gare pubbliche”

Il nipote ed uomo di fiducia dell’ex assessore regionale Pasquale Sommese continua a collaborare con la magistratura. Intanto ieri è tornato in libertà Guglielmo La Regina dopo la revoca dei domiciliari.
A cura di Giuseppe Cozzolino
17 CONDIVISIONI
Immagine

Antonello Sommese, uomo di fiducia e nipote dell'ex assessore regionale Pasquale Sommese, continua a collaborare con gli inquirenti. E' lui ormai il "grande accusatore" dell'Appaltopoli di Napoli e Caserta, l'inchiesta sul cosiddetto sistema La Regina. Proprio lui, Guglielmo La Regina, da ieri è tornato libero: la richiesta di revoca dei domiciliari, chiesta dagli avvocati Marco Campora e Michele Cerabona, è stata accolta dalla prima penale, restituendo così la piena libertà al presunto attore principale delle indagini.

Intanto, Sommese jr continua a parlare: ha raccontato di due manoscritti, trovati il 20 luglio 2015 dalla Guardia di Finanza, ma soprattutto di una sorta di archivio informatico, all'interno del quale erano annotati, comune per comune, tutti i soggetti coinvolti nella storia degli appalti truccati. "Ho conservato tutto in una pen drive", le dichiarazioni di Sommese jr riportate da il Mattino, "che ho prima distrutto e poi cercato di recuperare rivolgendomi a una società specializzata. Avevo in animo di collaborare con la magistratura, specie dopo aver letto una intervista di Pasquale Sommese nella quale sosteneva di non avere rapporti con me e di conoscermi a stento". E parla di pizzini, telefoni dedicati, tangenti, commissioni truccate, vari sistemi per veicolare appalti, gare pubbliche assegnate in relazione alla quantità di voti fossero garantiti. Un vero e proprio "sistema", su cui gli inquirenti vogliono fare piena luce.

17 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views