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Appello di don Salvatore Purcaro ai camorristi: “Pentitevi”. Offese (e solidarietà) su Facebook

Don Salvatore Purcaro, parroco di Brusciano, nel Napoletano, ha lanciato su Facebook un appello ai camorristi dopo un’operazione contro il racket. Alcuni famigliari degli arrestati hanno però reagito con offese e toni intimidatori. Immediata la solidarietà al sacerdote, che ha poi spiegato di aver incontrato e perdonato gli autori dei commenti offensivi.
A cura di Francesco Loiacono
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Don Salvatore Purcaro (Facebook)
Don Salvatore Purcaro (Facebook)

Ha scelto Facebook per lanciare un appello ai camorristi, dopo un'operazione condotta negli scorsi giorni nel Napoletano. E le parole di don Salvatore Purcaro, parroco di Brsuciano (Napoli) hanno sortito un doppio effetto: da un lato hanno provocato le reazioni dei famigliari degli arrestati, che hanno scritto commenti offensivi e intimidatori nei confronti del sacerdote e delle altre persone che hanno commentato le sue parole. Dall'altro hanno provocato una pioggia di solidarietà, che ha fatto sentire meno solo il prete. Il messaggio finito sotto i riflettori è stato scritto ieri: "Ai camorristi dico: svegliatevi, pentitevi, convertitevi, prima che vi sveglino i carabinieri all'alba per arrestarvi", ha scritto son Purcaro richiamandosi a quanto aveva già detto la notte di Natale, quando in piazza XI settembre a Brusciano si era tenuto un flash mob per la legalità: "Voglio scuotere dal sonno gli uomini e le donne della malavita – ha aggiunto il prete nel suo post – Ho visto i vostri occhi pieni di lacrime quando abbiamo celebrato i funerali dei vostri cari defunti. Ho stretto le vostre mani quando vi ho augurato di essere bravi genitori dopo il battesimo dei vostri figli. Ho ascoltato la vostra preoccupazione quando avete temuto che i controlli oncologici potessero andare male ed ho cercato di farvi capire che la camorra è già un tumore che minaccia la vita del vostro corpo. A voi stanotte voglio gridare, svegliatevi da questo sonno!".

Al post del sacerdote avevano fatto seguito, tra i commenti, anche quelli offensivi di alcuni dei famigliari degli arrestati, che sono però stati successivamente sommersi dai messaggi di solidarietà giunti al religioso. Vicinanza è stata espressa dal partito democratico metropolitano di Napoli, dal consigliere regionale di Idv Francesco Moxedano e dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale "non bisogna lasciare solo chi ha il coraggio di non nascondere la testa sotto la sabbia e di contrastare lo strapotere dei camorristi che devono essere lasciati soli, senza alcuna forma di quella solidarietà che, invece, continuano a ricevere". A spegnere le polemiche, però, ci ha pensato lo stesso don Purcaro: in serata il religioso ha invitato sempre su Facebook a "non strumentalizzare i commenti di alcuni familiari a seguito del mio post di ieri. Li ho appena incontrati – ha spiegato – dando loro appuntamento a casa di un familiare degli arrestati di ieri. Ho voluto abbracciarli. I toni dei loro post sono stati certamente aggressivi, motivati dalla rabbia accumulata tra ieri e oggi. Abbiamo parlato, i carabinieri accerteranno quelli che sono i reati, ma mi hanno chiesto scusa, hanno apprezzato il mio gesto di entrare in casa loro, e hanno chiesto perdono per i post scritti. Di cuore li ho perdonati – ha concluso il sacerdote – e invito tutti a pregare per loro che sono familiari di alcuni tra gli arrestati, ma questo non ci autorizza a offenderli sforando l’ambito dei fatti".

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