Appicca il fuoco nei boschi per farsi arruolare nella Protezione civile
È finito agli arresti domiciliari, con l'accusa di incendio boschivo di natura dolosa, il 36enne T. P., aspirante volontario della Protezione civile. Secondo quanto accertato dalle indagini, coordinate dalla Procura e condotte dal Nucleo Investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Caserta, il giovane avrebbe appiccato volontariamente il rogo dello scorso 5 luglio nei boschi intorno al comune di Falciano del Massico (Caserta), dando alle fiamme 25 ettari di bosco. Secondo l'accusa nei suoi confronti il 36enne avrebbe appiccato il rogo per accrescere l'allarme sociale riguardo agli incendi e facilitare il suo arruolamento tra i volontari della Protezione civile comunale, per il quale aveva presentato domanda.
Per domare il vasto incendio dello scorso 5 luglio il Corpo forestale dovette impiegare ben 12 unità del servizio antincendio boschivo della Regione e un elicottero e due Canadair che ha effettuato 60 lanci d'acqua in oltre 10 ore di intervento. Solo 24 ore dopo le fiamme sono state domate. A incastrare il responsabile le immagini riprese da dispositivi installati sulla strada panoramica che costeggia le pendici del Monte Massico. Nel video si vede T. P. che, verso le 12 della mattina de 5 luglio, cende da una Fiat 500 (risultata intestata alla moglie) e dà fuoco con un accendino ad alcuni fogli di carta sparsi sparsi sul terreno. Dopo pochi minuti il rogo si propaga alla vegetazione che corre lungo i bordi della strada. Non è ancora chiaro se si tratti dell'unico episodio del quale è responsabile il 36enne. Nel solo comune di Falciano del Massico, negli ultimi giorni, gli incendi sono stati nove e hanno interessato decine di ettari di bosco.
