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Aquarius: nella contesa Salvini-Malta spunta De Magistris: “Napoli può ospitare migranti”

Luigi De Magistris dichiara guerra a Matteo Salvini e il caso dei migranti sulla nave Aquarius respinti da Malta e dall’Italia scatena il sindaco di Napoli: “Li ospitiamo noi, non abbiamo soldi ma vogliamo salvare le vite umane”. In realtà il caso è politico e il primo cittadino partenopeo non ha alcuna autorità né per predisporre lo sbarco né per gestire l’accoglienza.
A cura di Cir. Pel.
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"Se un ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani,il porto di Napoli è pronto ad accoglierli. Noi siamo umani,con un cuore grande. Napoli è pronta, senza soldi, per salvare vite umane". Nella contesa tra l'Italia – attraverso il neo ministro dell'Interno Matteo Salvini e il governo di Malta, per chi dovrà far attraccare la nave Aquarius con a bordo oltre 600 migranti, fra cui donne e bambini si inserisce Luigi De Magistris. Il sindaco di Napoli con un tweet si dichiara disponibile come città a ospitare i migranti ad ora in mezzo al Mediterraneo senza un porto in cui salpare.

La questione è in realtà più complessa: L'imbarcazione si trova a 43 miglia da Malta. Il ministro Salvini ha scritto una lettera urgente alle autorità de La Valletta proprio per comunicare che secondo l'Italia quello è il "porto più sicuro", dunque spetta a loro concedere il via libera all'attracco. Da Malta invece arrivano segnali discordanti, circa la paternità dell'azione di recupero dei migranti. "I salvataggi sono avvenuti nella regione libica di search and rescue e l'Rcc di Malta (centro di coordinamento per il salvataggio in mare) non ha competenza territoriale" dice il governo maltese. Il quotidiano locale Times of Malta, da parte sua, scrive che i salvataggi  sarebbero stati fatti soprattutto da navi della marina italiana  in acque vicine alla Tunisia e "più vicine a Lampedusa che a Malta".

Dunque anche se volesse, il sindaco della città di Napoli non avrebbe né l'autorità per autorizzare e coordinare uno sbarco né tanto meno quella per predisporre un piano di accoglienza per così tante persone, molte delle quali necessitanti immediate cure, come i bambini e le donne in stato di gravidanza. L'azione del sindaco di Napoli si inscrive in un ambito di polemica politica del suo movimento politico che proprio poche ore prima in un documento aveva dichiarato ‘guerra' al neo ministro leghista: "Salvini – di legge nel documento approvato da DeMa sabato 9 giugno – ha creato il brodo di cultura in cui storicamente si sono sviluppati guerre tra i poveri, intolleranza e fascismi. La sua presenza al Viminale perciò è minacciosa per la tenuta democratica del Paese".

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