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Arsenale della camorra nel regno dei d’Alessandro: scoperti cocaina pura, fucili e mitra

I carabinieri hanno trovato un nascondiglio in una serra a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, dove erano custoditi chili di droga e un arsenale composto da fucili, mitra e pistole. L’area è quella del Rione Moscarella, sotto l’influenza degli Imparato, a loro volta collegati alla storica cosca di camorra dei D’Alessandro.
A cura di Nico Falco
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Un kalashnikov pronto a fare fuoco, fucili da caccia, pistole, conservati insieme a più di duecento cartucce per armi da guerra: il necessario per armare fino ai denti un commando di fuoco della camorra, per mettere su una squadraccia di camorristi con cui assaltare gli affiliati a un clan rivale. E, poi, un carico di droga da rivendere nelle piazze di spaccio: più di cinque chili di marijuana, ma anche oltre 200 grammi di cocaina pura e un bilancino di precisione per dividerla in dosi.

Era tutto nascosto in un impianto in disuso per il riscaldamento di serre nel Rione Moscarella di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Il ritrovamento dei carabinieri, che al termine delle indagini hanno scovato quello che con tutta probabilità era un nascondiglio della malavita organizzata locale, un luogo sicuro dove i clan di camorra nascondevano armi e droga.

Nel dettaglio, sono finiti sotto sequestro un fucile mitragliatore kalashnkinov, due fucili da caccia, due pistole semiautomatiche e una a tamburo e 224 proiettili; le armi erano tutte con matricola abrasa e sono in corso accertamenti di laboratorio per identificarne la provenienza. La marijuana rinvenuta ammonta a 5,3 chili. Le 4 pietre di cocaina pura pesavano complessivamente 235 grammi, con il taglio dello stupefacente gli spacciatori ne avrebbero ricavato fino a un chilo, con un valore di mercato che supera i 50mila euro.

La zona in cui è stato effettuato il sequestro è ritenuta dalle forze dell'ordine storicamente sotto il controllo del clan D'Alessandro. Il Rione Moscarella è quello dove, l'8 dicembre 2018, nella festa dell'Immacolata, durante una festa abusiva, il noto neomelodico Tony Marciano aveva rivolto i suoi ringraziamenti personali "a Salvatore della Faito, per aver reso possibile tutto questo". Per le forze dell'ordine il cantante si riferiva a Salvatore Imparato, ras della zona conosciuta anche come "Aranciata Faito" e ritenuto legato al clan D'Alessandro.

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