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Covid 19

Ascierto: trattamento con plasma interessante e molto usato, ma serve sperimentazione

Il professor Ascierto del Pascale ha chiarito alcuni aspetti della terapia al plasma per i malati di coronavirus: non è vero che non viene usata, spiega, viene anzi utilizzata in molti ospedali, è una strategia molto interessante ma soltanto con una sperimentazione potrà essere possibile sapere quanto sia realmente efficace.
A cura di Nico Falco
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Non è vero che il trattamento con il plasma per i pazienti affetti da coronavirus non viene usato, e sebbene sia una terapia "molto interessante" c'è bisogno di una sperimentazione per capire quanto sia realmente efficiente. A fare chiarezza sulla terapia, al centro in questi giorni anche di forti polemiche e teorie complottiste, è Paolo Antonio Ascierto, il medico ricercatore del Pascale che aveva già avviato la sperimentazione del Tocilizumab, il farmaco anti artrite che ha dato buoni risultati per la cura della polmonite interstiziale causata dal virus Sars-Cov-2, quello che causa Covid-19.

In una intervista alla trasmissione Mattino 9, il medico napoletano, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto tumori Pascale di Napoli e presidente della Fondazione Melanoma, spiega che "in questo momento il trattamento con il plasma di convalescenti è un presidio utile. È una strategia molto interessante, che ha un razionale scientifico forte e che viene utilizzata in molti ospedali, non è vero che non viene usata. Ma è chiaro che c’è bisogno di una sperimentazione, perché solo la sperimentazione ci dice con rigore quanto è importante quel presidio scientifico o quel farmaco. Altrimenti quel dato non è valido".

Ascierto parla anche del comportamento di molti cittadini, che hanno interpretato l'inizio della Fase 2 come la possibilità di tornare alla vita di prima dimenticandosi delle precauzioni che hanno aiutato a contenere il contagio. "Non bisogna abbassare la guardia – dice – il virus è ancora tra noi. C'è stato nei giorni scorsi una sorta di rompete le righe, molti forse hanno pensato che il pericolo fosse passato ma non è così, basta guardare i dati della Lombardia. Da un punto di vista medico l’ideale sarebbe stato avere un altro paio di settimane di isolamento contenitivo, poi ci sono anche considerazioni di natura economica e si cerca di trovare un compromesso. Serve però un senso di responsabilità ancora più grande: in Campania siamo stati bravissimi, abbiamo fatto grandi sacrifici, ma il rischio di vanificare tutto è elevato, quindi riapriamo in sicurezza, utilizziamo le mascherine e il distanziamento fisico, disinfettiamo le mani, evitiamo gli assembramenti. Siamo più preparati rispetto alla prima ondata, ma una seconda sarebbe un disastro".

Sull'aria condizionata, infine, il medico ha ricordato che studi fatti a Wuhan dicono che ha permesso la diffusione in zone dove c'era una concentrazione alta di virus. Quindi "è sicuramente una cosa a cui bisognerà fare attenzione, e per questo ricordo a tutti l'importanza delle mascherine".

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