Attentati a Parigi, la testimonianza di un’infermiera napoletana: “Una notte straziante”
C'è chi ha vissuto la terribile notte di Parigi da spettatore, al sicuro negli interni della propria casa, lontano, attraverso lo schermo di quella tv che raccontava il sangue grondante al Batacaln e nei luoghi dove gli attentatori hanno sparato all'impazzata su centinaia di vittime innocenti. Ma c'è anche chi quella strage l'ha vista da una prospettiva diversa, provando sulla propria pelle il terrore. È il caso di Clementina, infermiera originaria di Giugliano, in Campania, trasferitasi nella capitale parigina per lavoro e da tempo residente in Francia. La sua testimonianza è stata riportata dal quotidiano locale Inter Napoli. La giovane, 26 anni, lavora all'ospedale Pompidou del 15esimo distretto, che venerdì sera ha accolto decine di feriti. Tra le vittime della strage c'è anche l'italiana Valeria Solesin, la studentessa veneziana che in soggiorno di studi alla Sorbona.
Attentati a Parigi, la testimonianza di Clementina: "Una nottata straziante"
"Per strada si sentivano solo le ambulanze in tutti i distretti della città – racconta – Io era ad una festa a due isolati dallo stadio dove è avvenuto l'attentato. Inizialmente non ci siamo accorti di nulla, poi una mia amica mi ha inviato un messaggio spaventata e mi ha detto dell'accaduto. Siamo usciti dal locale e per strada c'era il terrore”. Mentre Il Pompidou, il presidio ospedaliero dove la giovane ha trovato lavoro ha visto l'arrivo di decine di feriti. "L'ospedale è strapieno, e il poco personale si deve dividere tra le varie emergenze. Ieri si affrontavano le ondate, tanti codici rossi in una sola volta, e gestirli è stato davvero complicato – continua – Io non ero in servizio perché per l'emergenza sono stati chiamati i medici dello stesso gruppo ospedaliero ma i miei colleghi mi hanno descritto una nottata straziante. Ci sono tanti feriti gravi, molti sono morti in attesa che la sala operatoria si liberasse". Il caso di Clementina è l'esempio tipico della giovane italiana che lascia il suo Paese in cerca di un'occupazione stabile. Ventisei anni, la giovane infermiera vive nella città francese già da cinque e non pensa di tornare in Italia."Ieri – confessa, però – avevo voglia di stare a casa con la mia famiglia, perché avevo tanta paura” ammette.