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Autista bus aggredito: sit-in davanti alla Prefettura di Napoli

Circa sessanta persone, tra cui studenti, dipendenti dell’Azienda Napoletana Mobilita e privati cittadini si cono riuniti oggi, davanti alla sede della Prefettura di Napoli.
A cura di An. Mar.
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Sit di protesta per l'aggressione subita da un dipendente dell'Anm di Napoli lo scorso 11 giugno. Circa sessanta persone, tra cui studenti, dipendenti dell'Azienda Napoletana Mobilita e privati cittadini si cono riuniti oggi, davanti alla sede della Prefettura di Napoli. Il conducente è tuttora ricoverato in ospedale con 30 punti di sutura al volto. L'episodio risale alle 23 di sabato sera. Il conducente è stato aggredito da un 60enne con problemi psichici.Da sabato a oggi i sindacati hanno proclamato un blocco delle uscite dei bus per sensibilizzare l'opinione pubblica sui disagi e i pericoli cui il personale dell'azienda dei trasporti napoletana va incontro.

"Abbiamo chiesto un incontro in prefettura – dice Adolfo Vallini (Usb) – ma ci è stato negato e per farci ascoltare siamo stati costretti a mettere in scena un breve blocco del traffico, durato circa 15 minuti, in piazza Trieste e Trento. Chiediamo che le problematiche che affliggono il trasporto pubblico vengano risolte e che venga garantita la sicurezza a chi lavora". "È stato veramente insoddisfacente il comportamento della Prefettura di Napoli a fronte del Presidio di solidarietà con l'autista ANM aggredito e ferito selvaggiamente nella serata di sabato 11 giugno".  "L'Unione Sindacale di Base ha organizzato questo presidio per protestare contro il pesante clima di violenza che, quotidianamente, si scaglia contro i lavoratori del trasporto pubblico e per sottolineare che questa condizione è il prodotto, anche, delle scellerate politiche di taglio al settore dei trasporti pubblici ed all'intero comparto della mobilità. Ci aspettavamo, da parte della Prefettura di Napoli, un attento ascolto a  queste nostre legittime rivendicazioni. Invece per ore si è preferito costringere lavoratori e delegati a sostare sotto il sole negando un qualsivoglia incontro o ascolto delle nostre importanti ragioni sociali. Solo attorno le 13, dopo anche un accenno di blocco stradale, la Prefettura ha ritenuto far scendere nella portineria del palazzo un funzionario che ha raccolto un nostro documento. Tale atteggiamento è grave perché sottovaluta il clima di violenza a cui sono costretti i lavoratori quotidianamente e sottovaluta le responsabilità del governo e delle altre istituzioni che stanno massacrando il trasporto pubblico. Nel contempo spiace sottolineare il profilo basso assunto dall'Amministrazione Comunale di Napoli la quale nella giornata odierna non ha fatto sentire la sua vicinanza ai lavoratori in presidio. Certo ieri il Sindaco Luigi De Magistris si è recato prontamente in ospedale a visitare il compagno Lucchese. A questo importante gesto umano deve seguire una auspicabile coerenza verso la difesa e, soprattutto, l'ampliamento del trasporto pubblico, L'USB ribadisce la propria solidarietà umana e politica al compagno Vincenzo Lucchese e continuerà a sostenere in ogni sede politica e sindacale le rivendicazioni del settore trasporto sia sul piano locale che regionale".

Il sindacato ha inviato un documento al prefetto di Napoli anche per chiedere la riorganizzazione del servizio pubblico, l'assunzione di nuovo personale e il potenziamento del parco mezzi, ridotto in condizioni di estrema precarietà. Tra le istanze del sindacato c'erano anche maggiori controlli nelle zone della città a rischio compreso il potenziamento dei servizi di videosorveglianza.

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